TERREMERSE: PRESENTATA LA PROPOSTA DI BILANCIO 2010 E IL PIANO TRIENNALE 2011-2013

Il Cda di Terremerse ha approvato la proposta di bilancio d’esercizio 2010 da sottoporre all’approvazione dell’Assemblea. La proposta di consuntivo approvata si chiude con un risultato di gestione utile per 823.000 euro, al netto di scelte di gestione straordinaria caratterizzate dalla realizzazione di importanti accantonamenti prudenziali – pro Fondo crediti,

garanzia scorte di magazzino e spese future impreviste – oltre alle svalutazioni determinate da vicende esterne alla gestione, come quelle della partecipazione in Distercoop, oggi posta in liquidazione,

dell’abbattimento del valore patrimoniale dell’area ex stalla di Argenta (acquisita dall’incorporazione della Cooperativa Capca, effettuata nel 2010), dell’abbattimento del valore delle attrezzature contenute nello stabilimento di Via Classicana, a Ravenna, in via di dismissione per effetto dell’esecuzione contrattuale della vendita del sito alla società immobiliare Unagro.

 

 

I dati menzionati vengono riportati nella versione civilistica del bilancio, che però attribuisce alla gestione caratteristica le voci di costo citate, dagli accantonamenti ad alcune svalutazioni, mentre attribuisce alla gestione straordinaria le sole svalutazioni dell’area ex Capca e delle attrezzature di Via Classicana.

 

Una corretta riclassificazione del bilancio mostra che l’utile di gestione deriva dal margine prodotto nelle attività di agroforniture, gestione cerealicola e ortofrutticola, lavorazioni delle carni.

 

Tra l’altro il comparto ortofrutticolo ha effettuato un importante recupero di costi diretti di lavorazione, garantendo così liquidazioni ai soci in linea con le migliori performance dei concorrenti cooperativi e consentendo inoltre un margine positivo di contribuzione ai costi generali di strutture.

Sul versante dei servizi generali all’impresa si sono realizzate importanti economie attraverso la razionalizzazione dell’impiego delle risorse umane e l’ottimizzazione della produttività, dando avvio a un progetto di sviluppo organizzativo che porterà nel corso del 2011 a una maggiore standardizzazione delle funzioni e dei profili professionali, oltreché a una semplificazione dei processi operativi, guadagnando in efficacia e valorizzazione delle competenze interne.

 

Con la destinazione a riserva dell’utile realizzato, il patrimonio netto di Terremerse raggiungerà i 34,5 milioni di euro. L’esposizione debitoria, al netto dell’incorporazione di Capca e del suo debito, del significativo incremento di fatturato realizzato, delle scorte di magazzino da doversi finanziare, nonché degli investimenti straordinari effettuati nel fotovoltaico, si mantiene al di sotto della soglia dei 40 milioni, in condizioni di equilibrio più che prudenziale, se consideriamo che il valore commerciale degli asset patrimoniali di cui la cooperativa dispone è decisamente superiore al valore contabile. 

Il Piano Triennale che la Cooperativa ha varato nel Cda del 29 marzo scorso poggia sui positivi risultati di bilancio del 2010. La pura proiezione aritmetica dei dati di preconsuntivo di settembre, decisamente prudenziale rispetto all’effettivo risultato d’esercizio, al netto degli incrementi di costo stimati e con una previsione di volumi di attività assolutamente realistica, dà conto di budget capaci di incrementare significativamente l’utile ricavabile dall’attività. Va sottolineato che la quadratura dei risultati di bilancio avviene al netto di liquidazioni ai soci per i prodotti conferiti e prezzi di cessione per le agroforniture competitivi con le migliori performance dei nostri competitors territoriali cooperativi e privati.

 

Su questi dati, comprovanti la qualità dell’equilibrio gestionale raggiunto e la conferma dell’utilità cooperativa di Terremerse verso i propri soci, poggiano le azioni di sviluppo che la cooperativa intende perseguire nel triennio. 

Il primo livello d’impegno è dato dalla volontà di reimpiegare il cash flow potenziale, per circa 10 milioni di euro, per l’attuazione di progetti di sviluppo e innovazione orientati alla crescita nei settori principali.

 

Nel comparto frutticolo si perseguirà la diversificazione dell’offerta, sia sostenendo gli investimenti dei soci, sia realizzando investimenti diretti della Cooperativa per la crescita della produzione in conferimento di quelle specie (albicocco nuove varietà, pere Abate Fetel, mele Fuji, pesche nettarine nuove varietà, kaki di Romagna ) che ancora consentono di riscuotere apprezzamento dal mercato e margini per la Cooperativa e per i suoi soci. Attraverso l’ulteriore focalizzazione in senso premiale del regolamento di conferimento, si promuoverà la crescita della percentuale di prodotto valorizzabile sul totale dei conferimenti, anche per migliorare ancora il posizionamento strategico della Cooperativa sui mercati finali di sbocco.

 

Al di là delle azioni ordinarie di reimpiego delle risorse ottenibile dal cash flow, Terremerse eserciterà un continuo monitoraggio sulle opportunità offerte dal mercato per eventuali acquisizioni di impianti, immobili, società dotate di avviamento, per sviluppare le attività di core business più suscettibili di crescita.

 

Per realizzare tali acquisizioni, Terremerse si riserva di ricorrere anche all’utilizzo di leva finanziaria ottenibile a debito, da porre a carico dei volumi complessivi di attività che si potranno realizzare in seguito alle acquisizioni stesse. 

Tutto questo in aggiunta e a sostegno del tradizionale impegno a realizzare progetti di fusioni cooperative e/o accordi societari per la costituzione di sistemi d’impresa a rete capaci di rendersi protagonisti sul mercato globale.

 

 

 

Nella prima foto in alto un momento della conferenza stampa di presentazione della proposta di bilancio; nella seconda foto la sede di Terremerse

 

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