BATTERIO KILLER, «L’ITALIA CI RIMETTE 20 MILIONI DI EURO LA SETTIMANA»

Il “batterio killer” rischia di assestare un duro colpo al comparto orticolo europeo. Il ceppo di Escherichia Coli, definito dall’Organizzazione mondiale della sanità "variante nuova, estremamente contagiosa e tossica" sta generando un effetto psicosi e ha già innescato forti tensioni politiche e commerciali. La Russia ha deciso di bloccare l’import di frutta e verdura dall’Europa.

Spagna e Portogallo, accusate ingiustamente di essere la causa dell’epidemia, vogliono chiedere il rimborso per i danni subiti dai loro agricoltori. 

Il consumo di ortaggi cala, anche se le autorità nazionali – comprese quelle italiane – lanciano messaggi rassicuranti. Secondo la Commissione europea, per bocca della responsabile della Direzione generale della Sanità, Paola Testori Coggi, ad essere "preoccupante" è "la situazione nella zona nord della Germania, non di tutta l’Europa".

E’intanto salito a 18 il numero delle vittime: 17 in Germania, una in Svezia. Il focolaio resta in Germania, dove i "contaminati" sono stimati in più di 1.500. A questi casi se ne devono aggiungere quasi 500 tra Svezia, Gran Bretagna, Olanda, Danimarca e Spagna. Nelle ultime ore ne è stato accertato uno nella Repubblica Ceca e si stanno facendo accertamenti su altri nove pazienti sospetti. Tutti i contagiati erano rientrati da viaggi in Germania. Difficile fare stime precise sul numero dei contagiati.

Le cifre e soprattutto l’indeterminatezza della fonte dell’infezione preoccupano le autorità dell’Unione. Sulla causa dell’epidemia, infatti, non si sa ancora nulla. Caduta l’ipotesi del cetriolo contaminato resta da chiarire quale sia il veicolo di trasmissione. Nell’incertezza, l’agenzia per la protezione dei consumatori di Mosca ha deciso di bloccare tutte le importazioni di frutta e verdura dai paesi dell’Unione europea in Russia.

La decisione è stata immediatamente giudicata "sproporzionata" dalla Commissione europea. Bruxelles ha chiesto spiegazioni ufficiali per una scelta che può provocare seri danni economici. "Non c’é particolare pericolo sulla frutta e sui legumi che vengono dalla Unione europea" ha detto Frederic Vincent, portavoce del Commissario europeo per la salute John Dalli, rilevando come l’Ue sia il primo fornitore di frutta e verdura per la Russia, ma anche come questa sia il primo mercato per l’export orto-frutticolo europeo, un mercato che vale fra i 3 ed i 4 miliardi di euro all’anno.

E proprio per limitare i danni al settore agricolo, il premier spagnolo Zapatero ha definito "errore clamoroso" le affrettate dichiarazioni delle autorità tedesche nei primi giorni dell’epidemia. Zapatero ha anche annunciato che chiederà i danni, senza però precisare se Madrid esigerà la compensazione al governo tedesco o all’Unione europea, a sua volta accusata di essere stata lenta nella reazione. Sulla sua scia si è messo il ministro portoghese dell’Agricoltura, Antonio Serrano.

L’Italia, come ricorda Coldiretti in una nota stampa diffusa il 2 giugno, esporta in Russia ortaggi e legumi freschi per un valore di 4,4 milioni di euro all’anno: un business a rischio per effetto del divieto imposto all’importazione di verdure e ortaggi freschi da tutti i paesi dell’Unione Europea. “Una misura unilaterale e generalizzata del tutto inopportuna – evidenzia l’organizzazione presieduta da Marini – destinata peraltro a generare allarmismo e a far salire i danni subiti dagli incolpevoli produttori nazionali”. Coldiretti stima in 20 milioni di euro alla settimana, il danno patito dall’Italia. E commenta: dopo le rassicurazioni del Ministero della Salute, l’unico vero pericolo che corre l’Italia è il danno economico per i produttori agricoli.


Nella foto di repubblica.it: Un gruppo di agricoltori spagnoli protesta davanti al consolato tedesco di Valencia scaricando ortaggi e frutta davanti al portone. La Spagna sta considerando la possibilità di procedere per vie legali contro la Germania per averla accusata di essere all’origine della diffusione del batterio

 

 

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