IL BRASILE STUDIA IL SISTEMA OPO VENETO

Il Brasile studia il sistema orticolo di OPO Veneto. La struttura, l’attività, il modo di porsi sui mercati, Per questo esperti ed operatori della cooperazione del Paese sudamericano sono tornati a Sant’Alberto di Scandolara di Zero Branco, sede di OPO Veneto, per cercare di “capire” meglio come “funzioni” la macchina, cosa è possibile fare in concreto, difficoltà operative, come muoversi.

 

La delegazione rappresentava il “Progetto Brasile”, una proposta con la quale si vuole dare fiato alla cooperazione in una realtà dominata dai “grandi”, che operano spesso a livello di monopolio, contro i quali piccoli e medi orticoltori da soli possono ben poco. La strada della cooperazione e dell’associazionismo è ritenuta, a questo punto, la meglio percorribile per ottenere risultati validi. Facevano parte della delegazione Gelson Calenzani, Ludmila Dutra, Idalgizo Monequi, Edival Petri, Giancarlo Saretta. Sono arrivati in Italia attraverso l’Istituto alberghiero di Castelfranco Veneto che ha una consolidata pratica di rapporti e di relazioni culturali con realtà agricole ed enogastromiche brasiliane. Promuove da tempo scambi di esperienze che si dimostrano fertili di idee, di proposte e di risultati. Ha condotto la delegazione attraverso il mondo di OPO Veneto Ettore Ramponi, responsabile della formazione e dell’aggiornamento. Ha spiegato spirito e criteri di intervento, modalità di lavoro, progetti in atto. È stata ipotizzata la possibilità che esperti di OPO Veneto possano andare a “far scuola” in terra brasiliana. Obiettivo: mostrare in loco il percorso possibile per organizzare gli orticoltori e promuovere i prodotti.

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