APO CONERPO TIENE: NEL 2010 VENDUTE 1 MILIONE DI TONNELLATE DI ORTOFRUTTA

Nonostante i primi timidi segnali di ripresa, anche nel 2010 snon sono mancati gli effetti della crisi: Il Pil è aumentato meno rispetto alla media europea (+1,3% contro un +1,8% nell’area Euro), l’inflazione al consumo ha toccato il 2,5% su base annua. In questo difficile contesto, il Gruppo Apo Conerpo ha comunque collocato sul mercato oltre 1 milione di tonnellate di prodotti ortofrutticoli freschi.

 

 

Cifre che determinano una flessione del 15% circa rispetto all’anno precedente determinata prevalentemente dalla contrazione delle rese, provocata dall’andamento climatico sfavorevole, e dalla diminuzione delle superfici coltivate a pomodoro da industria. Una scelta, questa, necessaria per riequilibrare la filiera dopo l’eccezionale produzione del 2009 e rivelatasi vincente come testimoniato dall’aumento del prezzo contrattato con le industrie per il 2011, che consente di garantire redditività e prospettive alla coltura. Nonostante questa contrazione produttiva, il volume d’affari aggregato del Gruppo ha raggiunto i 671 milioni di euro, registrando una flessione di appena il 2% rispetto ai 685 milioni del 2009: un risultato ottenuto anche grazie all’efficace azione delle filiali commerciali Alegra, Naturitalia e Valfrutta Fresco. Il patrimonio netto ha mostrato un lieve incremento attestandosi sui 26,5 milioni di euro.

 

I prodotti di punta dell’ampia gamma di Apo Conerpo sono le pere con un’offerta di oltre 143.000 tonnellate (pari a quasi il 21% dell’intero raccolto nazionale), le nettarine con poco meno di 100.000 tonnellate (corrispondenti al 18% della produzione italiana), i kiwi con circa 41.000 tonnellate (pari al 9,5% del raccolto nazionale), le pesche con quasi 32.000 tonnellate (corrispondenti al 3,1% dell’offerta nazionale), le mele con circa 30.000 tonnellate (pari all’1,3% della produzione italiana). Sul fronte delle orticole, i prodotti più importanti per Apo Conerpo sono i pomodori con più di 415.000 tonnellate (pari al 6,1% del totale nazionale), seguiti dalle patate con oltre 49.000 tonnellate e dalle cipolle con più di 30.500 tonnellate. I risultati di quella che rappresenta la struttura di punta della Confcooperative nel settore dell’ortofrutta fresca sono stati illustrati dal presidente dell’organizzazione di produttori Apo Conerpo, Davide Vernoccchi, dal vice presidente, Roberto Cera, e dal direttore, Gabriele Chiesa.

 

“Nel 2010 – ha sottolineato Vernocchi – Apo Conerpo ha collocato sul mercato oltre un milione di tonnellate di prodotti ortofrutticoli freschi, così suddivisi: quasi 400.000 tonnellate di frutta e circa 650.000 tonnellate tra ortaggi e patate. Un risultato sostanzialmente in linea con la tendenza registrata a livello nazionale dove si è riscontrata una generale stagnazione dei consumi di ortofrutta legata alla crisi dell’economia i cui effetti sono però stati attenuati grazie a numerose campagne di sensibilizzazione promosse a tutti i livelli”. “Per ciò che riguarda le diverse destinazioni della produzione di Apo Conerpo – ha proseguito Vernocchi – il volume d’affari realizzato presso la Grande Distribuzione italiana è cresciuto raggiungendo i 104 milioni di euro (+5% sul 2009), quello relativo all’export ha raggiunto i 112 milioni (+9%) mentre si è ridotto il giro d’affari dei prodotti destinati all’industria di trasformazione che si è collocato sui 74 milioni di euro (-15% rispetto all’anno precedente). Il plusvalore del trasformato si è attestato a 287 milioni di euro (-3% sul 2009) ed il giro d’affari del prodotto non confezionato, indirizzato al mercato tradizionale, si è posizionato sui 94 milioni, in diminuzione del 7%.

 

In sintesi, nel 2010 il Gruppo Apo Conerpo ha puntato in particolare sui canali commerciali in grado di assicurare la maggiore remunerazione dei prodotti degli associati”. “Oltre ai buoni risultati commerciali – hanno ricordato Vernocchi e Cera – nel 2010 si è registrato anche un sempre maggiore impegno del Gruppo sul fronte del miglioramento qualitativo dei prodotti attraverso la crescente diffusione dell’assistenza tecnica in campagna e l’ulteriore incremento dei controlli del processo lungo l’intera filiera per la qualificazione e la valorizzazione dei prodotti. A questo proposito, per verificare l’applicazione dei Disciplinari di Produzione Integrata, 119 tecnici hanno controllato quasi 28.500 ettari, pari a circa l’84% degli oltre 32.000 ettari che costituiscono la superficie totale coltivata dai soci di Apo Conerpo; coadiuvati dai responsabili delle singole cooperative, i tecnici hanno poi controllato tutte le altre fasi della filiera: dal condizionamento al confezionamento fino alla commercializzazione”. Per quanto concerne il settore dell’innovazione e della sperimentazione, anche nel 2010 Apo Conerpo ha partecipato ai Comitati tecnici degli Enti pubblici e privati ed ha potenziato i rapporti con gli Istituti universitari per sviluppare le principali problematiche riguardanti sia il pre che il post raccolta e presentare specifici programmi di ricerca. Alla luce dell’esigenza di incentivare sempre più il rinnovo varietale, è poi proseguito l’impegno di Apo Conerpo nello sviluppo dell’attività della società collegata New Plant, costituita nel 2002 assieme ad altre due organizzazioni di produttori romagnole, per l’individuazione di novità e la loro successiva gestione in esclusiva. L’importanza di questa attività di ricerca è confermata dai risultati raggiunti: il 70% delle nuove varietà introdotte negli ultimi anni negli impianti di pesco e susino è rappresentato dalle cultivar studiate dai Comitati tecnici di Apo Conerpo o in ambito New Plant; la percentuale supera poi il 90% considerando altre specie come le pomacee, l’albicocco, il ciliegio, l’actinidia e le colture industriali.

 

Nel 2010 l’attività di ricerca si è poi dovuta concentrare anche sulla batteriosi del kiwi, provocata da Pseudomonas Syringae var. Actinidiae e diffusasi rapidamente in molte aree dell’Emilia Romagna, del Piemonte e del Veneto dopo l’esplosione registrata in Lazio nel 2008 e nel 2009. Una patologia molto aggressiva contro la quale purtroppo al momento non esistono cure efficaci. “Sul fronte degli investimenti specifici destinati allo sviluppo delle imprese associate – sottolinea il direttore Chiesa – nel 2010 Apo Conerpo ha ulteriormente potenziato l’apposito Programma Operativo investendo complessivamente oltre 60 milioni di euro così suddivisi: 4,5 milioni destinati alla pianificazione della produzione, 17,2 milioni indirizzati al miglioramento della qualità dei prodotti, 14,8 milioni destinati alla promozione e valorizzazione dei prodotti freschi e trasformati, 19 milioni per le misure ambientali, 5,8 milioni destinati alla prevenzione e gestione delle crisi.

 

Nonostante questi importanti investimenti, il settore resta comunque scoperto di fronte a situazioni di emergenza come la recente diffusione del batterio Escherichia Coli che sta creando grandi preoccupazioni tra l’opinione pubblica con una sensibile ed ingiustificata diminuzione dei consumi di ortofrutta e conseguenti ripercussioni negative sull’intero sistema”.

 

“A tale proposito – ha aggiunto Vernocchi – appare quindi ancora più importante sottolineare che la nuova Politica Agricola comune dovrà avere come obiettivo fondamentale la salvaguardia del reddito delle aziende agricole attive. Per raggiungere questo obiettivo sono innanzitutto necessarie regole comuni per potersi confrontare ad armi pari su un mercato globale e un sostegno concreto a chi sceglie di presentarsi sul mercato in forma aggregata e organizzata. Ma sono indispensabili anche misure più semplici, flessibili ed efficaci per la gestione delle crisi perché al momento la fluttuazione dei prezzi è eccessiva (e l’allarme generato dal batterio Escherichia Coli in Germania lo dimostra) e questo penalizza le scelte e la capacità di investimento delle nostre imprese”.

 

"Dopo i risultati complessivamente soddisfacenti del 2010 nonostante la grave crisi economica e finanziaria – hanno concluso Vernocchi e Cera – l’attività di Apo Conerpo si concentrerà in particolare in queste direzioni: il supporto alla ricerca e sperimentazione per tutelare le produzioni dei soci dalle fitopatie come la batteriosi del kiwi in stretto collegamento con il Ministero delle Politiche Agricole, il Centro Servizi Ortofrutticoli di Ferrara e il CRPV, la ricerca e l’innovazione di prodotto, la valorizzazione delle produzioni dei soci, utilizzando anche la grande notorietà dei marchi del Gruppo anche per il prodotto fresco, l’internazionalizzazione delle vendite individuando nuovi mercati di sbocco per i prodotti degli associati così da garantire loro una giusta remunerazione”.

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