VENETO: BOCCATA D’OSSIGENO PER IL SETTORE AGROALIMENTARE

L’assessore regionale Franco Manzato e l’amministratore unico di Veneto Agricoltura Paolo Pizzolato hanno presentato a Veneto Agricoltura (Corte Benedettina, Legnaro, PD), l’andamento dell’annata agroalimentare 2010. Boccata d’ossigeno per il settore agroalimentare lo scorso anno, dopo un 2009 “horribilis” (-7,1% il fatturato sul 2008).

 

I dati dello scorso anno “respirano” a fronte di una ripresa del valore complessivo della produzione (4,75 miliardi di euro di fatturato, +2,5% sul 2009) e di un aumento del numero degli occupati (67.600 addetti, +12,8% sul 2009) in misura percentualmente superiore alla media nazionale e del NordEst.

 

“Bene i dati 2010 ed incoraggianti le previsioni 2011 – ha sostenuto l’assessore dell’Agricoltura della Regione Veneto Franco Manzato (nella foto) – nonostante qualche difficoltà del settore zootecnico sul quale ci concentreremo in maniera specifica. E’ vero che l’aumento dei prezzi ha trainato la ripresa ma la differenza che emerge per la nostra competitività nazionale ed internazionale la stanno facendo i nostri imprenditori, che investono e stanno crescendo, e il loro lavoro. Di particolare soddisfazione l’occupazione che ha assorbito, nel comparto, 1200 addetti in tre anni. Il settore sta trainando la locomotiva veneta e questo deve essere di monito per tutti gli amministratori nel porre ancora più attenzione all’agroalimentare”.

 

"Importante il ruolo degli istituti di credito – ha affermato Pizzolato – che hanno erogato finanziamenti alle aziende agroalimentari, a marzo 2011, del 17% in più rispetto a dicembre 2009. Somme destinate soprattutto all’acquisto di immobili aziendali e di macchinari agricoli. L’agroalimentare veneto – ha continuato Pizzolato – ha dimostrato nel 2010 una capacità di reazione significativa in grado di trainare l’intera congiuntura economica regionale ben più di altri segmenti produttivi. Questo, considerato l’aumento occupazionale nel 2010 del settore, superiore alla media italiana e del Nordest, testimonia, a fronte della contrazione del numero di aziende, in particolare ditte individuali, come l’agroalimentare abbia saputo riorganizzarsi e rilanciarsi nei mercati. Aziende più efficienti e dimensionate per reggere la concorrenza nei mercati internazionali e che per questo lasciano trasparire, così dicono i dati, un 2011 con un andamento sovrapponibile al 2010”.

 

Le analisi dei tecnici di Veneto Agricoltura non si sono limitate però allo scorso anno, ma hanno cercato di scandagliare anche il 2011 per individuare le tendenze in atto. I primi dati di quest’anno segnalano una contrazione nel numero delle aziende agricole e tenuta delle imprese alimentari.

 

Nel Report dell’Azienda regionale tutti i segmenti produttivi considerati evidenziano variazioni positive di fatturato nonostante i quantitativi prodotti siano rimasti sostanzialmente invariati, indice questo di un recupero dei prezzi di molte colture. Le coltivazioni agricole , in particolare, rilevano un +4,2% di fatturato. Calato il numero di imprese agricole (76.075 aziende, -2,9% sul 2009), per lo più quelle individuali (87% del totale), nonostante siano cresciute le società di capitale (+8%) e di persone (+2,5%).

 

Entrando nel dettaglio delle singole produzioni per quanto riguarda le colture orticole diminuiscono le superfici investite (-1%, 32600 ettari) per un fatturato diminuito del -4,5% (590 milioni di euro). Leggera flessione del radicchio (-2% il fatturato) e della patata (-6% il raccolto). Annata in chiaro scuro per la frutticoltura. Se il pesco attesta un importante aumento dei prezzi (+36%) così come il ciliegio (+14%) e i kiwi (+11%) lo stesso non può dirsi per melo (-7%) e albicocco (-10%).

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