“PROGETTO TANZANIA”: DOVE C’ERA DESERTO ORA SI PRODUCONO ORTAGGI

Dalla solidarietà germoglia un orto: e dove fino a qualche anno fa c’era soltanto savana incolta, oggi si raccolgono verdura, ortaggi e tanta uva che servirà a produrre il vino. E’ il Progetto Tanzania, promosso dalla Cooperativa Agricola di Legnaia, in collaborazione con la onlus Pangea di Scandicci, con la Facoltà di Agraria di Firenze e i missionari italiani impegnati in Africa.

 

Il progetto ha raggiunto un nuovo obiettivo: strappare definitivamente alla desertificazione un lembo di terra e vedere i suoi primi frutti, e ortaggi (pomodori, carote, patate, melanzane, zucchine, lattughe, cicorie e cavoli), che serviranno per l’approvvigionamento alimentare dell’ospedale San Gaspare di Itigi, unico vero presidio medico in una zona estremamente disagiata.

 

La produzione dell’orto è diventata così importante per questa realtà che è stato deciso di raddoppiarlo, facendolo arrivare ad 1 ettaro di terreno, in modo da produrre non solo per l’autosostentamento ma anche per commercializzare il surplus al mercato locale ed al Conference Center, struttura di Dodoma.

 

Tutto questo grazie agli agronomi della Cooperativa Legnaia che in questi anni si sono recati in quelle zone, ad insegnare agli agricoltori locali tutte le varie tecniche di coltivazione, tenendo presente un terreno ‘difficile’ come la savana. “Siamo molto contenti di quello che si sta realizzando – ha sottolineato Simone Tofani, responsabile tecnico della Cooperativa di Legnaia, al ritorno dal viaggio in Tanzania – e a questo punto possiamo dire che si è chiuso il capitolo dell’assistenzialismo e inizia quello della consulenza tecnica per le coltivazioni. Continueremo ad affiancare gli agricoltori locali e, se necessario, ad ospitare persone in Italia per studiare e approfondire alcuni settori dell’agricoltura”.

 

Dopo l’ultima missione di verifica, conclusasi qualche settimana fa, i tecnici del progetto hanno constatato che è anche possibile acquistare materiali e mezzi tecnici direttamente sul posto, risparmiando il costo di trasporto dall’Italia. “Una grande soddisfazione – ha proseguito Tofani –è arrivata dagli orti che, in assenza del nostro agronomo Gabriele Maneo, sono stati portati avanti dai nostri agricoltori in modo impeccabile, riuscendo a produrre tanti ortaggi”. Infine, la Congregazione del Preziosissimo Sangue, che collabora al progetto, ha dato vita ad una Fondazione che si occuperà dello sviluppo delle missioni in Tanzania e creerà una rete fra tutte le realtà agricole ed economiche presenti nelle loro attività.

 

Lo scopo sarà quello di ottimizzare le risorse tecniche che saranno riunite attraverso un vero e proprio inventario che verrà svolto con l’aiuto di Emanuele Cammelli, socio e consigliere della Cooperativa, e di Gabriele Maneo, agronomo che segue il progetto Tanzania. Progetto Tanzania Con il Progetto Tanzania (nato nel 2006), la Cooperativa Agricola di Legnaia destina ogni anno l’uno per mille del suo fatturato, circa 30 mila euro annui, al Villaggio della Speranza di Dodoma (impegnato nella prevenzione, cura e sostegno sociale per i bambini orfani affetti da Aids o figli di genitori malati) e all’ospedale San Gaspare di Itigi, unico vero presidio medico in una zona estremamente disagiata. Questa cifra potrà essere incrementata da quei soci e ‘Amici di Legnaia’ che vorranno mettere a disposizione dell’iniziativa una parte dei punti fedeltà e degli sconti ottenuti facendo acquisti nei negozi della Cooperativa. Negli ultimi mesi, il Progetto si è ampliato alla realizzazione di una cantina sociale di Miyuji a Dodoma.

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