DETTAGLIO: ANDAMENTO LENTO A GIUGNO, REGGONO I DISCOUNT

Andamento lento per il commercio al dettaglio di giugno per i prodotti agroalimentari. Da quanto rende noto l’Istat si rileva che nel primo semestre dell’anno i consumi agroalimentari “rimediano” un aumento di appena lo 0,2%. Un rialzo che secondo la Cia; Confederazione italiana agricoltori, “non serve neppure a coprire le perdite subite nel triennio precedente”.

 

Gli unici a reggere sono i discount, che registrano un incremento dell’1,5%. La notizia è riportata da Il Velino. “Gli italiani continuano a tirare la cinghia – insiste la Cia – e a tavola ricercano la promozione e il prezzo più basso, risparmiando anche sulla qualità”. Al conrario gli ipermercati crollano al -1,7%, le botteghe di quartiere al -1,5% e i supermercati devono accontentarsi di un misero +0,4%.

 

Ma secondo la Confederazione agricola di Politi “la cura dimagrante al carrello della spesa è evidente anche guardando i dati sulla domanda domestica nei primi mesi del 2011: calano drasticamente i consumi di frutta e agrumi (-8,7%), pesce (-7,5%), pane (-7,1%), latte e formaggi (-6,3%), carne rossa (-5,1%).

 

Supera il miliardo invece, secondo la Coldiretti, la spesa estiva di italiani e stranieri in cantine, malghe o frantoi per acquistare direttamente dai produttori vini, ortofrutta, olio, formaggi, e altre specialità offerte da oltre 63mila imprese agricole attraverso spacci aziendali, chioschi, bancarelle, sagre e negli circa 800 mercati degli agricoltori di Campagna Amica che si sono diffusi anche nelle località più turistiche.

 

“L’Italia è l’unico paese al mondo che – conclude la Coldiretti – può contare anche sulla leadership europea nella produzione biologica e nell’offerta di prodotti tipici con ben 229 denominazioni di origine riconosciute a livello comunitario e 4.606 specialità tradizionali censite dalle regioni, mentre sono 505 vini a denominazione di origine controllata (Doc), controllata e garantita (Docg) e a indicazione geografica tipica (331 vini Doc, 59 Docg e 119 Igt)”.

 

I dati delle vendite al dettaglio diffusi dall’Istat confermano, secondo Federdistribuzione, l’idea che ormai in Italia la debolezza dei consumi sia diventata un problema strutturale al quale bisogna far fronte con urgenza – afferma Giovanni Cobolli Gigli, Presidente di Federdistribuzione, l’organizzazione che raggruppa la maggioranza della Distribuzione Moderna Organizzata in Italia. “Se si esclude aprile che ha avuto un trend anomalo per l’effetto della Pasqua posticipata rispetto all’anno scorso, tutti i mesi del 2011 hanno avuto variazioni nulle o negative rispetto al 2010: complessivamente le vendite sono calate dello 0,4 per cento, coinvolgendo in egual misura tutte le formule distributive”.

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