POLITI: “FRANCIA E SPAGNA STRINGONO ACCORDI, DALL’ITALIA SOLO SILENZIO”

“L’Italia è il primo produttore ortofrutticolo in Europa, ma corre il serio pericolo di andare a rimorchio di Spagna e Francia che hanno saldato un vero ‘patto’ (leggi news) per tutelare le loro produzioni e far valere le loro ragioni in campo europeo. Da parte del nostro governo, specie alla vigilia  della riforma post 2013 della Pac, c’è in materia un silenzio assordante".

 

Parole del presidente della Cia, Confederazione italiana agricoltori, Giuseppe Politi che aggiunge: "Come al solito, saremo costretti a subire decisioni che vengano prese da Paesi che hanno reale interesse a difendere e valorizzare l’agricoltura”. Così si è espresso Politi in merito all’intesa tra i ministri agricoli transalpino Bruno Le Maire e iberico Rosa Aguilar per una nuova regolamentazione Ue dei mercati dei prodotti ortofrutticoli.

 

“Gli impegni che hanno preso i ministri francese e spagnolo sono importanti e -rimarca Politi- condivisibili. Sconcerta, però, l’atteggiamento del nostro governo che su un argomento così importante per l’agricoltura italiana, soprattutto in una fase che vede i produttori ortofrutticoli italiani vivere una situazione di drammatica difficoltà, con prezzi in caduta libera e costi in ascesa, si sta completamente defilando, lasciando ad altri Paesi il ‘boccino’ in mano. In questo modo rischiamo di essere tagliati fuori dai giochi e di entrare in partita quando è ormai tutto fatto”.

 

“Il patto Francia-Spagna -avverte il presidente della Cia- si basa su quattro fondamentali punti che trovano la nostra condivisione. Oltre alla proposta di nuovi strumenti per la gestione delle crisi di settore e all’esigenza di una maggiore trasparenza sui mercati di prodotti ortofrutticoli, troviamo estremamente interessante la necessità di rendere più efficace il meccanismo di ‘prezzo d’entrata’ in modo da contribuire a una maggiore chiarezza dei flussi commerciali con i paesi terzi e a un migliore seguito degli accordi commerciali”. “Giustamente -sottolinea Politi- i due ministri sostengono che il principio della reciprocità delle norme deve essere applicato ai negoziati commerciali multilaterali. D’altra parte, non si può tollerare che l’agricoltura debba essere la variabile d’adeguamento del commercio mondiale”.

 

“Pienamente d’accordo -dice il presidente confederale- anche sul fatto che è sempre più necessario -e come Cia lo abbiamo evidenziato più volte- un miglioramento dell’organizzazione di produzione attraverso il rafforzamento del potere di negoziazione dei produttori. Rafforzamento che -come affermano i due ministri- passa attraverso l’adattamento delle norme giuridiche europee sulla concorrenza”. “A questo punto -conclude Politi- sollecitiamo il nostro governo a muoversi in maniera tempestiva e a concordare con il mondo agricolo e le regioni le azioni più opportune per dare garanzie e certezze all’ortofrutta italiana”.

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