GUIDI (CONFAGRICOLTURA): “SERVE PROGETTUALITÀ PER IL FUTURO”

Cambia la fotografia dell’agricoltura italiana. E ce lo ha segnalato – ricorda Confagricoltura – il censimento dell’Istat, da cui emerge che l’8% delle imprese agricole gestisce il 63% dei terreni coltivabili. Infatti, la concentrazione produttiva negli ultimi dieci anni ha fatto si’ che 132 mila aziende, ognuna che opera su almeno 20 ettari di superficie, gestiscano quasi 8 milioni di ettari.

 

In totale gli ettari sono 13 milioni. La struttura fondiaria è molto più flessibile rispetto al passato, grazie al maggior ricorso a forme diversificate di possesso dei terreni, orientate sempre più all’uso di superfici in affitto o gestite a titolo gratuito (la SAU in affitto cresce del 52,4%, quella in uso gratuito del 76,6%). La competitività sul mercato globale impone un rafforzamento delle imprese che si interrogano sugli investimenti fondiari (Sono possibili? Come farli?), sulla forma giuridica di impresa (Familiare? Individuale? Societa’?), sul tipo di contrattualistica da utilizzare per aumentare i terreni coltivabili (Affitto? Accordi in deroga? Nuove forme contrattuali?), sul tipo di attivita’ integrativa (l’impegno nel settore primario si va diversificando grazie alle agroenergie ma anche alla multifunzionalita’), sulle forme di sostegno creditizio agli investimenti.

A tutte queste domande cerca di dare una risposta il convegno "Fare impresa in agricoltura. Scenari e prospettive per le forme di conduzione ed il mercato fondiario", promosso dalle Federazioni di Categoria della Confagricoltura (degli Affittuari Conduttori, dei Proprietari conduttori in economia e in forme associative, delle Imprese familiari) che si terrà a Roma, a Palazzo della Valle il 29 settembre dalle 9.

Le relazioni di docenti ed esperti approfondiranno le tematiche, quindi ci saranno le conclusioni del presidente della Confagricoltura Mario Guidi. "Le imprese agricole, al di là delle emergenze e degli affanni del presente, devono impostare – sottolinea Guidi – la progettualità futura e orientare gli investimenti".

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