SINDACATI ICE: “L’ITALIA CHIUDE L’ENTE, MENTRE FRANCIA, GERMANIA E SPAGNA RAFFORZANO IL SOSTEGNO ALL’EXPORT”

"Mentre in Italia si sopprime di punto in bianco l’ICE, agenzia governativa evidentemente ritenuta inutile, facendo così saltare la programmazione delle prossime iniziative e rendendo operativamente difficile portare a termine quelle già avviate, i principali Paesi concorrenti, invece, rafforzano i propri meccanismi di sostegno e gli enti preposti alla loro realizzazione".

 

A dichiararlo in una lettera sono i sindacati dell’Ice FP-Cgil, Uilpa e Cisal-Fialp. "Consapevoli, evidentemente, che nell’attuale congiuntura economica le vendite sui mercati esteri rappresentino uno dei pochi fattori di traino per la crescita dell’economia", prosegue il documento. "Cosi, i tedeschi hanno approvato fin dall’aprile scorso il loro consueto piano federale, promosso dal Ministero per l’Economia, stanziando ben 42 milioni di Euro di fondi pubblici per il 2012, per finanziare 240 padiglioni nazionali (Made in Germany) in occasione dei principali appuntamenti fieristici mondiali. Forti del fatto che, come rilevato dalla società di ricerca Emnid Medien-und Sozialforschung, l’impatto economico del programma federale vale per le aziende partecipanti un fatturato export intorno ai 3,6 miliardi di Euro, contribuisce al mantenimento di 20.000 posti di lavoro e induce entrate fiscali pari a 171 milioni di Euro".

"Nel frattempo, Francia e Spagna si sono adoperate concretamente per rafforzare il sostegno pubblico, coordinare meglio le azioni poste in essere dai vari soggetti pubblici e privati in tema internazionalizzazione, razionalizzare la spesa pubblica e garantire una maggiore efficacia degli interventi. In Francia, il riordino degli enti preposti all’internazionalizzazione è stato effettuato fin dal 2008, ponendo al centro del sistema l’agenzia governativa UBIFRANCE (rimasto un ente autonomo vigilato dal Ministero dell’ Economia) e istituendo forme di partenariato con gli altri attori per migliorare il coordinamento. Col risultato che negli ultimi tre anni il personale di UBIFRANCE è quasi triplicato (raggiungendo circa 1400 unità), il numero delle sedi estere aumentato, le attività dell’ente più che raddoppiate, con una spesa di ben 302 milioni di euro nel solo 2010. In Spagna, l’agenzia omologa ICEX , anch’essa di natura pubblica e giuridicamente autonoma, e’ stata riformata lo scorso aprile con l’obiettivo di migliorarne l’operatività’ e ampliare la gamma dei servizi a maggiore valore aggiunto, mentre i fondi destinati a sostenere le imprese spagnole nel processo di internazionalizzazione hanno raggiunto nel 2010, la ragguardevole cifra di 204 milioni di Euro. Inoltre, al fine di assicurare un efficace coordinamento delle attività dei vari attori dell’internazionalizzazione, la legge di riforma attribuisce all’ente una funzione di ‘leadership cooperativa, da esercitare nell’ambito del ‘’Consiglio Interterritoriale di Internazionalizzazione’’ di cui fanno parte ICEX, Regioni, sistema camerale e Confindustria".

"E in Italia invece? la soppressione dell’ICE e il conseguente vuoto amministrativo e operativo creatosi, rischia di provocare l’ennesima proliferazione di enti sia pubblici che privati, che aumenterebbe la confusione, lo spreco di denaro pubblico, l’inefficienza e le sovrapposizioni. Eppure la soluzione è a portata di mano! è sufficiente seguire la via maestra tracciata dalla maggioranza degli altri paesi riattivando immediatamente l’ICE, con le sue funzioni, il personale e le strutture in Italia e all’estero, con un’amministrazione straordinaria di brevissimo periodo che porti alla definizione del progetto di un’Agenzia pubblica unica nazionale che promuova il "Made in Italy".

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