TORNATORE FIRMA UN CORTOMETRAGGIO SU CAPROTTI, IL “MAGO DI ESSELUNGA”

Giuseppe Tornatore firma un ‘corto’ per Bernardo Caprotti. Dopo 20 giorni di riprese e quasi un anno di lavoro, Tornatore ha realizzato un film di 16 minuti, prodotto dall’Adnkronos, nel quale si racconta la storia di una famiglia comune, alle prese con la spesa quotidiana in un supermercato Esselunga.

 

I veri protagonisti sono però coloro che lavorano dietro le quinte nella preparazione dei banconi. ‘Il Mago di Esselunga’, che sarà distribuito gratuitamente dal 10 ottobre in 5 milioni di copie a tutti i clienti, prende per mano il piccolo Sandrino e lo accompagna, assieme ai genitori Maria e Antonio, in un viaggio magico alla scoperta di quello che c’è dietro ai 150 negozi Esselunga con i suoi 20mila dipendenti.

Il racconto è stato girato in pellicola da 35 millimetri nei centri logistici e di produzione di Limito di Pioltello (Milano) e Biandrate (Novara), in un teatro di Posa di Roma e per le scene di mare nel porto di Salerno.

 "Caprotti che non mi ha chiesto se avessi una tessera politica, così come io non l’ho chiesto a lui, ma mi ha chiesto semplicemente una storia da raccontare", dice Tornatore. "Caprotti mi disse di non essere ossessionato dalla televisione, né dalla pubblicita – sottolinea Tornatore – ma di voler semplicemente raccontare una storia, la storia di una famiglia tipo alle prese con la spesa di tutti i giorni, alla scoperta di cosa c’è, in realtà, dietro alle quinte di un supermercato". "La sua richiesta – spiega Tornatore – mi sembrò così originale e curiosa che mi misi subito al lavoro per buttare giù qualcosa. Io non conoscevo molto di Esselunga – sottolinea il regista – e non ho chiesto nulla a Caprotti. Ho solo incontrato tanta gente innamorata del posto in cui lavora e questo non è usuale".

"Con Tornatore abbiamo realizzato una storia bellissima", dice da parte sua il presidente di Esselunga

Bernardo Caprotti. "Con i nostri colleghi stranieri – spiega Caprotti – spesso ci incontriamo e ci confrontiamo. E’ stato al termine di uno di questi incontri che mi sono chiesto: perché non far vedere ai nostri clienti cosa c’è dietro al nostro lavoro? Ho avuto la fortuna di incontrare Tornatore – sottolinea Caprotti – al quale ho chiesto di realizzare non un documentario, sarebbe stato troppo banale, ma una storia. Una storia vera che nessuno meglio di lui avrebbe saputo raccontare". "Ho visto il film almeno una trentina di volte, assieme ai miei nipotini – racconta Caprotti – e ce ne siamo innamorati tutti. E’ una storia bellissima che ritengo abbia anche una sua valenza divulgativa, non politica, di come si possa fare questo lavoro".

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