UE, STANGATA DA 20 MILIONI DI STERLINE AL REGNO UNITO PER DAZI IRREGOLARI SU AGLIO IMPORTATO

Venti milioni di sterline (23,2 milioni di euro) in dazi doganali. Questa la cifra chiesta dalla Commissione Europea al Regno Unito, reo. secondo l’UE di aver importato dalla Cina in maniera irregolare aglio fresco tra il 2005 e il 2006. La Gran Bretagna ha tempo due mesi per pagare la cifra. Se non lo farà rischia di essere deferita alla Corte di Giustizia europea.

 

Da Bruxelles si sostiene che tra il 2005 e il 2006, le autorità doganali britanniche hanno consentito l’importazione di aglio fresco dalla Cina utilizzando documenti non conformi. È stato erroneamente sostenuto che l’aglio importato fosse congelato, merce per la quale si applicano dazi significativamente più bassi". Secondo la Commissione le autorità britanniche non hanno agito "con la massima cura" nel rilasciare i documenti di autorizzazione e, di conseguenza, non hanno corrisposto il giusto ammontare di dazi. Il caso sembra sia stato scoperto nel corso di un’ispezione effettuata da OLAF, l’Ufficio antifrode dell’Ue, nel luglio 2006. Tra il 2007 e il 2010 è stata scambiata una fitta corrispondenza tra Londra e Bruxelles e, durante quel periodo, il Regno Unito ha cercato di giustificare la propria posizione. Tuttavia nel 2010 sono state avviate le procedure di infrazione con una lettera di diffida della Commissione europea ai sensi dell’articolo 258 del TFUE (Trattato sul funzionamento dell’Unione europea).

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