Si è svolto giovedì 15 dicembre nella sede Confagricoltura di Saluzzo il corso in due serate su “L’evoluzione dei consumi e nuove tendenze per la filiera dell’ortofrutta” tenuto dai tecnici dell’organizzazione agricola cuneese ad oltre una ventina di aziende. L’iniziativa rientra nella mis. 111-A del Psr 2007/2013 riservata alla formazione nel settore agricolo.
Durante la serata sono stati esaminati diversi fattori alla base della difficile situazione attraversata dal comparto italiano sui mercati. Si è partiti dalla constatazione di come il cambiamento degli stili di vita da parte del consumatore, con sempre maggiori pasti consumati fuori casa, abbia contribuito a produrre una stagnazione se non un calo dei consumi di prodotti freschi. Come nella maggior parte dei Paesi europei, poi, anche in Italia si riscontra un aumento del grado di diversificazione nel panorama degli acquisti ma, solo marginalmente, una crescita delle quantità complessive consumate.
Come sensibilizzare allora il consumatore ad un maggiore consumo di frutta? “Servono campagne istituzionali per incrementare le conoscenze sulle positive caratteristiche dei prodotti, nonché sui modi per usarli e conservarli – ha spiegato Maurizio Ribotta, tecnico del servizio frutticolo di Confagricoltura Cuneo -. Occorre poi correlare il consumo di frutta e verdura alla riduzione dell’incidenza di tumori e malattie cardiovascolari e lavorare per migliorare qualità e gestione in genere del prodotto nel frutteto e nei centri di condizionamento”.
Anche la commercializzazione di frutta è stata interessata da un’evoluzione che ha delegato a ruolo marginale i mercati rionali (wet market) accompagnata dallo strapotere della Grande Distribuzione organizzata. Si è concluso con una panoramica sulle potenzialità che il mercato statunitense e quello cinese possono rappresentare per l’ortofrutta italiana, non tralasciando di sottolineare tuttavia anche le criticità connesse a culture diverse dalla nostra.
