LA QUOTA DELLA GDO ALIMENTARE SALE ALL’83% IN VENETO

Nel Veneto la quota di mercato della grande distribuzione nel settore alimentare ha raggiunto l’83 per cento. Il dato, piuttosto impressionante, perché schiaccia letteralmente in un angolo il tradizionale dettaglio specializzato (fruttivendoli e altri negozi alimentari) e l’ambulantato, viene dal Cescot, l’Osservatorio economico di Confesercenti.

 

I negozi di frutta e verdura, secondo questa fonte, si sarebbero ridotti in Veneto a 1.658, così suddivisi a livello di province: Venezia 377, Padova 331, Treviso 284, Verona 272, Vicenza 213, Belluno 92, Rovigo 89. In un anno e mezzo (gennaio 2010 – giugno 2011) solo a Venezia sono state chiuse 187 botteghe di vendita al dettaglio tradizionale tra cui non pochi rivenditori di frutta e verdura. Il calo dei consumi, secondo stime di Confesercenti Veneto, sta facendo perdere il 4,5% degli incassi ai piccoli negozi e il 2 per cento ai centri commerciali e in generale alla gdo.

La riduzione del numero dei fruttivendoli in Veneto si deve a questi principali motivi: calo dei consumi e quindi dei guadagni, pressione crescente da parte della gdo soprattutto nelle aree urbane, aumento delle spese in particolare dei canoni d’affitto del negozio nei centri urbani, il difficile ricambio generazionale complicato dalle difficoltà economiche.

Le vie d’uscita indicate da alcuni osservatori specializzati: aumentare la specializzazione, creare reti in franchising, accrescere i servizi al cliente e allargare alla quarta e quinta gamma, oltre a succhi e altre bevande, la gamma dei prodotti.

Il dettaglio tradizionale è finito? Gli stessi osservatori rispondono di no ma esso deve adeguarsi alle mutate condizioni generali: un’inversione di tendenza non è prevista ma una buona soglia di resistenza è possibile.

Il delegato veneto di Federdistribuzione, Savino Russo, afferma: "La gdo punta sui grandi numeri, i piccoli esercenti sulla iper-specializzazione. Sono due modi diversi di intendere il commercio, più complementari che contrapposti".

Sta di fatto che i dati ufficiali più recenti a livello nazionale, proprio di fonte Federdistribuzione, davano nel settore alimentare la quota di mercato di ipermercati, supermercati, superettes e discount messi assieme al 70,8 per cento, ben 12 punti sotto al nuovo dato regionale veneto. Fino al 2009, nel solo Nord Italia, la quota di mercato della gdo alimentare non aveva mai superato il 61 per cento e il 38 per cento nel Sud Italia.

I parametri fondamentali della distribuzione stanno quindi cambiando ad alta velocità. Si tenga presente che, nel frattempo, tra le catene della gdo la concorrenza si sta facendo spietata, spinta dalla necessità di aumentare le economie di scala e quindi le dimensioni come risposta alla crisi. Nelle città venete, come nelle città lombarde, si trovano grandi superfici di insegne concorrenti nella stessa strada, a volte a pochi metri di distanza. (A.F.)

 

 

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