TRASPORTI E LOGISTICA, CORSI: “A VERONA IL FRONTE DEVE RESTARE UNITO”

"Con i quattro anni alla guida del Raggruppamento di Confindustria Veneto per trasporti, logistica e spedizioni credo di avere esaurito il mio compito nel mondo associativo del trasporto. In precedenza ero stato nominato dai colleghi, infatti, presidente dei frigoristi nazionali di Anita, presidente di Upav, la sezione dei trasportatori di Confindustria Verona".

 

"Certo che in tutti questi anni il mondo è cambiato e l´autotrasporto si è trasformato, ma i problemi rimangono sempre quelli". Il commento, riportato su quotidiano L’Arena di Verona, è di Francesco Corsi (nella foto) che analizza la situazione del comparto logistico.

"C´è preoccupazione in questo periodo non solo perché le banche hanno chiuso i rubinetti, pur davanti a situazioni aziendali da incoraggiare, ma anche per una concorrenza straniera che si presenta con costi ben diversi dai nostri (si pensi solo al carburante ed al lavoro), ma che ha anche regole molto più "morbide". Credo che davanti a queste problematiche l´unione delle nostre forze sia indispensabile perché è fondamentale lavorare, conservare una occupazione attiva dei nostri collaboratori, ma è anche indispensabile chiuder i conti senza perdite. L´unione quindi è fondamentale per operare in sintonia. Ed anche per fare voce comune davanti agli interrogativi".

"È il caso del futuro dei treni che partivano da Verona per il Nord Europa con i nostri carichi e i nostri mezzi e ora partono da Trento. Qui è fondamentale la collaborazione con il Consorzio Zai per migliorare la situazione e ripristinare il valore di Verona nel settore trasporti e logistica (il 50% del trasporto combinato d´Italia faceva capo al Quadrante Europa). Occorre che la nostra categoria abbia idee condivise e chiare. Bisogna rinnovare lo spirito associativo per mettere insieme pubblico e operatori (trasporto, logistica, spedizionieri)".

Come occorre definire il nostro comportamento davanti alla prospettiva della chiusura temporanea di uno o di entrambi i binari sulla ferrovia Brennero-Innsbruck, per parecchie settimane da giugno a settembre. La chiusura è motivata dalla necessità di lavori di manutenzione straordinaria. Per noi non può essere valida l´alternativa Tarvisio e neppure Chiasso, quindi finiremo tutti sull´Autobrennero, in piena stagione turistica, con le conseguenze che tutti possiamo immaginare. È evidente che davanti a questo quadro la capacità di aggregazione deve essere massima. Ed è stato in questa direzione che ho cercato di attivarmi con i rappresentanti delle province venete e certamente Flavio Pachera, il mio successore alla guida del Raggruppamento veneto, continuerà su questa linea. Perché mai come ora il panorama è buio. Lo abbiamo detto anche in passato, ma oggi le preoccupazioni sono più che mai valide".

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