QUALIVITA: PRODUZIONI CERTIFICATE TRAINATE DALL’ORTOFRUTTA

Pronto anche quest’anno il Rapporto Qualivita, la carta d’identità Ismea del made in Italy a denominazione di origine. Una fotografia di tutte le produzioni italiane Dop, Igp e Stg per la cui promozione – a livello di comunicazione – i consorzi i tutela hanno speso 28,5 milioni di euro. Una base produttiva di 85 mila aziende per un volume di prodotto pari a 1,3 milioni di tonnellate.

 

A questo si aggiunge un fatturato di circa 6 miliardi di euro alla produzione e 10 miliardi al consumo. L’Italia è leader mondiale del comparto per numero di produzioni certificate con 239 prodotti iscritti nel registro comunitario di cui 149 Dop, 88 Igp e 2 Stg.

La produzione “certificata” ha ripreso a crescere nel 2010 registrando un +20 per cento su base annua, incremento dovuto principalmente all’aumento della produzione di ortofrutta e cereali (+46,4 per cento). Nel 2010 la produzione certificata del comparto ortofrutticolo e cerealicolo si è ripresa dopo un 2009 in flessione, grazie non solo all’incremento registrato dalle mele della Val di Non e dell’Alto Adige (rispettivamente +37% e +47%), ma anche all’aumento notevole registrato da altre produzioni che figurano tra le prime posizioni della graduatoria produttiva.

Si sono infatti più che quadruplicati i quantitativi di Arancia Rossa di Sicilia e più che triplicati quelli delle Clementine di Calabria, con tassi di crescita notevoli anche per l’uva da tavola di Mazzarrone. Risulta in crescita di oltre il 23% la produzione certificata di Cipolla Rossa di Tropea e sono quasi raddoppiati i volumi di Pomodoro San Marzano dell’Agro Sarnese Nocerino.

La Patata di Bologna, al primo anno di immissione sul mercato, ha certificato oltre 5.200 tonnellate di prodotto, ponendosi immediatamente al sesto posto della graduatoria degli ortofrutticoli. Complessivamente, il comparto ortofrutticolo e cerealicolo ha realizzato nel 2010 un fatturato alla produzione di circa 320 milioni di euro (76 milioni sui mercati esteri) e di oltre 475 milioni di euro al consumo sul mercato nazionale.

“Anche il 2011 conferma l’andamento positivo per i prodotti agricoli e alimentari di qualità, sia con il riferimento alle esportazioni che di consumi interni”, spiega il presidente Ismea Arturo Semerari (nella foto). “Nel 2012 il quadro potrebbe comunque deteriorarsi ma riteniamo che soprattutto la componente dell’export – prosegue Semerari – che pesa per un terzo circa sulla produzione, possa contribuire a sostenere tutto il comparto agroalimentare, bilanciando un eventuale rallentamento dei consumi interni”.

“Fino al 1992 – ha dichiarato il ministro delle Politiche agricole Mario Catania – non era neppure immaginabile avere una regolamentazione comunitaria che proteggesse le denominazioni di origine. L’obiettivo è quello di arrivare a programmare tutte le produzioni assicurando una stabilità di prezzo e tutelando i produttori dalle speculazioni”, spiega Catania. Non solo: “nelle prossime settimane metteremo a punto un disegno di legge a tutela del Made in Italy di qualità. Non ritengo – conclude il Ministro – che questa sia la panacea di tutti i mali e non è solo attraverso la comunicazioni ai consumatori che si risolveranno i problemi del settore, ma è comunque un passo importante”.

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