RICERCA ISPO: DETTAGLIO ALIMENTARE ALLA FRUTTA. ABBASCIÀ: “IN DIFFICOLTÀ È LA GDO”

Negozi di alimentari a fine corsa? Nemmeno per sogno. Dino Abbascià (nella foto), presidente nazionale dei dettaglianti Fida-Confcommercio non crede allo scenario disegnato dal recente sondaggio Ispo, condotto tra duemila persone di quattro regioni del Centro Nord (Lombardia, Piemonte, Emilia Romagna e Toscana).

Secondo lo studio il 92,3% degli italiani si reca a fare la spesa quasi esclusivamente al supermercato che “batte” la bottega tradizionale in virtù della maggiore convenienza (90%), del più ampio assortimento (92%), della migliore qualità e freschezza (65%) e persino nel rapporto con il personale di vendita (55%). Secondo l’81% degli interpellati, inoltre, l’apertura dei punti vendita senza limiti di orario rappresenta “un segno di modernità”.

Una sorta di “De prufundis”, quello che il Corriere Economia ha lanciato nell’edizione del 13 febbraio con un articolo a firma Roberta Scagliarini, che non va giù ad Abbascià: “Se c’è una formula distributiva in difficoltà quella è proprio la grande distribuzione”, attacca. “Stanno cercando con le aperture domenicali di far quadrare i bilanci e in molti centri storici aprono loro punti vendita da 200-300 metri quadri, a testimonianza che hanno bisogno di volumi e i conti non tornano poi così bene. I negozi si sono specializzati molto e bene, negli ultimi anni, soprattutto nel Nord. La piccola e media distribuzione, detiene, insieme all’ambulantato, il 60% della quota di mercato a fronte del 40% della Gdo. Certo i problemi non mancano, primo tra tutti la difficoltà nel ricambio generazionale, ma di qui a decretare la fine del dettaglio specializzato alimentare ce ne passa…”. (m.a.)

 

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