IL RADICCHIO DI TREVISO ARRIVA IN SENEGAL

Il radicchio tardivo di Treviso arriva nella scuola di Koungheul, un centro interno del Senegal. Lo ha portato suor Francesca Atorino della congregazione delle Francescane dei poveri. Lo aveva promesso ai suoi ragazzi quando era partita per una pausa in Veneto: durante le lezioni, infatti, aveva parlato spesso del radicchio di Treviso.

Lo ha ricordato come una delle cose buone e sane che si mangiano in Italia quando fa freddo e aveva promesso loro di farglielo assaggiare prima o poi. Promessa mantenuta. OPO Veneto, da parte sua, ha messo a disposizione alcune confezioni – preparate in maniera che potessero resistere al lungo viaggio. I radicchi sono arrivati perfetti. Suor Francesca, dunque, non solo ha raccontato i suoi radicchi ma li ha anche potuti mostrare e fare assaggiare.

La religiosa ha poi spiegato agli alunni come gli ortaggi debbano essere seminati, raccolti, lavorati e mangiati. Alla fine della lezione, gli allievi hanno avuto la possibilità di assaggiare i radicchi nel modo più tradizionale e più gustoso, ovvero in insalata, e ne sono rimasti davvero entusiasti.

Certo, la terra sabbiosa del Senegal, il caldo africano, l’alimentazione locale tradizionale non costituiscono l’ambiente ottimale per il radicchio ma è bello sapere che stato oggetto di una lezione “sulle cose buone che si mangiano nel mondo”. È bello pensare, inoltre, che il radicchio può anche offrire lo spunto per iniziative di solidarietà, come nel caso dei piccoli allievi della scuola di Koungheul.

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