NUOVI TERMINI DI PAGAMENTO, PUGLIESE (CONAD): “CONSEGUENZE CATASTROFICHE”

Francesco Pugliese (nella foto), direttore generale di Conad, in occasione della recente convention di Conad Tirreno a Firenze, ha preso una posizione molto netta sull’art. 62 del Decreto Salva Italia: “L’entrata in vigore dei nuovi termini di pagamento, imposti dal famigerato articolo 62, accelererà il calo di liquidità di molte imprese distributive causando numerosi default".

"Conad – ha aggiunto Pugliese – non corre rischi, ma per molti altri operatori le conseguenze saranno catastrofiche”. La legge, secondo Pugliese, penalizzerà proprio quelle imprese distributive “che, come Conad, hanno sempre rispettato i termini di pagamento”. Il D.G. di Conad ha anche quantificato l’impatto che la legge avrà sulla liquidità del gruppo: 340 milioni di euro, una cifra vicina al 3,5% dell’intero fatturato. La domanda che ci si pone a questo punto, se l’allarme di Pugliese si rivelasse fondato, è come la distribuzione farà fronte a questa mancanza di liquidità a breve.

Chi ne farà le spese? I consumatori con aumenti di prezzo? I fornitori non coinvolti nelle categorie previste dall’articolo 62 che si vedranno allungare i pagamenti? Di certo non è possibile pensare che in questo contesto economico il sistema bancario si faccia carico del problema, ed anche se in alcuni casi lo facesse, certamente il livello del costo del credito in questo periodo finirebbe per vanificare in termini economici la leva finanziaria. Da un lato sarebbe auspicabile una maggiore concentrazione dei gruppi, magari tramite fusioni (raramente viste nel nostro paese) dei gruppi minori. Non è detto comunque che 1+1 faccia 3… anzi. Effettivamente molti gruppi in Italia, già a rischio a causa della recessione, si troveranno in forti difficoltà. Di spazi per muoversi ce ne sono veramente pochi con un’inflazione al 3,3%, il sistema bancario bloccato e comunque antieconomico, i consumi in costante calo e, dulcis in fundo, il prossimo aumento delle aliquote iva.

Negli ultimi due anni tutte le voci dei bilanci sono state ormai setacciate alla ricerca di risparmi e non si vedono molti margini di miglioramento. Il rischio più concreto è che sia proprio la media e piccola industria fornitrice, quella esclusa dall’art. 62, a doversi sobbarcare l’onere finanziario a medio termine. Assisteremo al paradosso che il meccanismo che dovrebbe difendere una fetta delle PMI fornitrici della GDO finirà con lo strangolare quelle degli altri settori? (fonte: Gdo News)

ISCRIVITI ALLA NOSTRA NEWSLETTER
PER ESSERE AGGIORNATO OGNI GIORNO SULLE NOTIZIE DI SETTORE

L'iscrizione è quasi completata... Ora dobbiamo solo verificare il tuo indirizzo email, e per farlo ti abbiamo mandato un messaggio con un link di conferma.