GERMANIA: IL MERCATO BIO PRESTO POTREBBE RAGGIUNGERE I 13 MILIARDI DI EURO

Ormai è del tutto usuale passeggiare per le strade delle città tedesche il sabato o la domenica mattina e ritrovarsi in mercati en plein air dove a fare la spesa sono giovani studenti e famiglie con bambini piccoli. La merce non costa poco, ma i produttori sono del posto, sanno tutto su quello che vendono e ci sono molti banchi che vendono prodotti biologici.

 

In questi ultimi anni la Germania ha cambiato radicalmente il suo modo di mangiare e di rapportarsi al cibo. Chi associa le pietanze teutoniche a succulente salsicce e würstel conditi da fiumi di birra dorati dovrà ricredersi, perché uno dei trend in maggiore crescita al di là delle Alpi è proprio quello del cibo sano. E non è solo una questione di sicurezza, il tema della responsabilità alimentare è diventato sempre più importante: nonostante la crisi, molte persone non si accontentano più di comprare il cibo più buono, o più sano, o più economico, si interessano invece all’impatto complessivo che avrà la loro scelta di acquisto.

La sempre maggiore importanza del biologico è uno degli specchi più importanti in cui si riflette questo cambiamento di abitudini. Si stima che in Germania il mercato del bio abbia raggiunto nel 2010 ben 5,9 miliardi di euro (fonte: Biofach) per un contributo al fatturato totale dell’agricoltura tedesca che ammonta al 3,5% e il trend è in crescita (in Italia si parla invece di un 3% che vale circa 3 miliardi di euro).

I dati del primo semestre 2011 registrano un +8% di ricavi nel commercio specializzato per i prodotti bio. Una condizione che ha portato la Germania a rivedere i propri modelli di agricoltura e ad aumentare la superficie dedicata a quella “ecologica”: a oggi, il biologico vale il 6% della superficie agricola complessivamente coltivata (990.702 ettari alla fine del 2010) di poco inferiore a quella italiana che si aggira al milione di ettari. I consumatori, che in prevalenza si definiscono come “bio-interessati” – cioè che acquistano i prodotti standard ma che sono anche orientati al tema del biologico – acquistano soprattutto prodotti freschi come ortofrutta, latticini, uova, carne e alimenti per la prima infanzia.

A differenza del Belpaese, dove solo la metà della popolazione dichiara di mettere prodotti “eco” nel carrello, in Germania è il 69% delle persone ad acquistare questo tipo di prodotti – chi spesso e chi, invece, solo qualche volta. Oltre ai mercati contadini di cui si è parlato, i tedeschi acquistano i prodotti biologici soprattutto nei supermercati (81%), seguono i discount con un valore del 60% e un fatturato del 26,9% sul totale del bio pari a 1,56 miliardi di euro nel 2008, mentre i supermercati specializzati sono a quota 35% (fonte: Istituto nazionale per il Commercio Estero).

Ed è stato proprio il “discount bio” ad aver accelerato il processo di cambiamento delle abitudini dei tedeschi: con l’abbassamento dei prezzi, infatti, il consumo dei prodotti marchiati è sempre più stato accessibile alle masse. Ma non è al supermercato che i tedeschi hanno preso confidenza con il bio: è stato piuttosto un processo che si è realizzato grazie al passaparola e all’esempio di parenti e amici, specialmente durante pranzi familiari in situazioni domestiche. Con il passare degli anni i tedeschi hanno scelto di mangiare sano. Un’evoluzione graduale che ha modificato le loro abitudini in maniera definitiva: non a caso, a oggi si stima che il mercato del bio raddoppierà in poco tempo e arriverà a toccare i 13 miliardi di euro. (fonte: Virgilio.it)

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