SANT’ORSOLA, 2011 DIFFICILE: FATTURATO IN CALO (-2%)

Il 2011 sarà ricordato forse come una delle stagioni più complesse nella storia della Cooperativa Sant’Orsola (che a sede a Pergine Valsugana, in provincia di Trento), che lo scorso 28 aprile ha presentato ai suoi soci riuniti in assemblea i dati del bilancio dell’annata appena trascorsa, insieme alle iniziative in programma per il 2012.

 

 

 

Il mix composto dalle difficili condizioni meteorologiche dell’estate scorsa e dai problemi legati a nuovi insetti infestanti hanno pesato in modo determinante sui risultati della Cooperativa. Nonostante tutto, l’esercizio 2011 si è chiuso con un fatturato pari a 52,2 milioni di euro, con una flessione del 2% rispetto all’anno precedente da imputare principalmente a un netto calo dei conferimenti.

Nel corso dei mesi, infatti, il prezzo medio di vendita al chilogrammo dei prodotti Sant’Orsola si è mantenuto a un livello leggermente superiore a quello del 2010 (da 6,52 a 6,61 euro/al chilo), dimostrando come, a fronte di una stagione di produzione normale, si sarebbero potute ottenere performance in linea con quelle degli esercizi precedenti, anche in virtù di una domanda che si mantiene su buoni livelli.

Anche nel 2011 Sant’Orsola si conferma comunque leader nel settore dei piccoli frutti, fragole e ciliegie tardive, grazie alla solidità strutturale e alla compattezza della compagine sociale e un marchio forte e molto noto, che gode della fedeltà di milioni di consumatori in tutta la Penisola.

 

 

Il bilancio 2011: meno conferimenti, ma solidità patrimoniale e finanziaria

Nonostante i fattori esterni che hanno influito negativamente sulla stagione, Sant’Orsola ha chiuso l’esercizio con un consuntivo in linea con i risultati attesi nella seconda metà dell’anno. In particolare, il bilancio 2011 ha confermato l’equilibrio e la solidità economica, finanziaria e patrimoniale della Cooperativa, testimoniata dai livelli di assoluta tranquillità dei seguenti indici: indice di copertura delle immobilizzazioni, grado di copertura dell’indebitamento, rapporto debiti finanziari su fatturato, incidenza oneri finanziari su fatturato, costo del lavoro su fatturato, capitale investito su fatturato. Sull’andamento della stagione hanno pesato principalmente le condizioni climatiche avverse che si sono registrate durante tutta l’annata.

L’andamento dei mesi invernali ha inciso sul primo ciclo produttivo di fragole, mentre le piogge della prima quindicina di giugno hanno influito negativamente sulla stagione delle ciliegie. Infine, l’andamento meteorologico anomalo ha determinato sovrapposizioni di picchi produttivi tra diverse aree di produzione, in particolare per quanto riguarda lampone e mora. A incidere sulla produzione, anche la presenza del parassita Drosophila suzukii. In questo scenario, le entrate complessive della Cooperativa Sant’Orsola nel 2011 si sono attestate sui 52,2 milioni di euro, con una diminuzione del 2%.

Il fatturato derivante dalla frutta fresca ammonta a 41,9 milioni di euro, con una diminuzione del 6%. A questi si aggiungono 3,2 milioni di euro derivanti dalle vendite di scorte agrarie, 3,1 milioni dalla vendita di piante ai soci, 680mila euro dal punto vendita aziendale e oltre 415.000 euro derivanti dalla vendita di prodotto trasformato.

Nel corso dell’anno sono state messe in commercio 6.100 tonnellate di fragole, piccoli frutti e ciliegie, con una richiesta costante lungo tutti i 12 mesi. Il prezzo di vendita medio è stato di 6,61 euro al chilo. Le liquidazioni ai soci hanno raggiunto complessivamente poco più di 18 milioni di euro, mentre gli acquisti di frutta dall’Italia e dall’estero si sono attestati a 9,9 milioni di euro.

"Anche in presenza di una annata non ottimale – ha commentato il presidente della Cooperativa Sant’Orsola Silvio Bertoldi – siamo riusciti ad avere valutazioni positive per il nostro prodotto. Siamo fiduciosi in un miglioramento delle nostre performance nel 2012, grazie alle misure di efficienza e contenimento dei costi che stiamo introducendo da diverso tempo".

"La domanda di piccoli frutti, fragole e ciliegie tardive continua ad attestarsi su buoni livelli – gli fa eco Michele Scrinzi, direttore della Cooperativa Sant’Orsola – Grazie alle loro caratteristiche gustative, nutrizionali e alle grandi proprietà salutistiche, i nostri prodotti si continuano a vendere molto bene e i problemi di giacenze e scorte sono praticamente assenti".

 

 

 

La scommessa: tecnologia per l’incremento del reddito netto dell’azienda agricola

Gli elementi che contribuisco alla formazione e mantenimento del reddito degli agricoltori soci della Cooperativa sono molteplici. In particolare, hanno un ruolo importante il livello della produzione in qualità e quantità ed il livello dei costi di gestione dell’azienda agricola. Per incrementare i livelli quantitativi e qualitativi delle produzioni la Cooperativa, attraverso il servizio Tecnico ed il servizio Ricerca e Sviluppo, mette a disposizione specifiche tecnologie per la programmazione delle coltivazioni, per il controllo del microclima all’interno delle strutture di protezione, per la gestione dell’acqua e della fertirrigazione.

L’utilizzo, inoltre, delle varietà ottenute attraverso il lavoro di miglioramento genetico, capaci di soddisfare gli aspetti sia produttivi per il coltivatore che gustativi per il consumatore, contribuisce alla crescita tecnica ed economica delle aziende. Si è inoltre concluso il primo anno del progetto pilota per il controllo di gestione all’interno dell’azienda agricola, che ha coinvolto un gruppo di aziende socie. L’iniziativa, che ha lo scopo di fornire all’imprenditore agricolo elementi di scelta per tenere sotto controllo i costi aziendali, verrà estesa ad altre aziende socie della Cooperativa, nell’ottica di incrementare l’efficienza aziendale anche sotto il profilo dei costi di gestione.

 

 

Sant’Orsola, un marchio simbolo di 40 anni di tradizione

Era il 1972 quando un piccolo gruppo di coltivatori diede vita – in località Sant’Orsola Terme – a quella che, nel giro di pochi anni, sarebbe diventata una delle realtà più solide del tessuto produttivo regionale. E oggi, a quarant’anni esatti di distanza, quasi 1.200 produttori portano avanti quella tradizione produttiva con la stessa passione e dedizione che animò per primi i fondatori di Sant’Orsola. Due ventenni di storia, che hanno consentito alla Cooperativa di accumulare un enorme bagaglio di conoscenze ed esperienza in questo campo, si sedimentano oggi in un marchio divenuto simbolo di tradizione, competenza, cultura produttiva, qualità e sicurezza.

È da questi valori che nasce il grande capitale di fiducia che i consumatori ripongono in Sant’Orsola e che rappresenta oggi uno degli asset principali con cui guardare al futuro con grande ottimismo. Una realtà testimoniata dai numeri: parlando di piccoli frutti, il brand della Cooperativa trentina ha una percentuale di ricordo spontaneo che sfiora il 5% (fonte dati: Ricerca Sociometrica 2010) mentre gli altri produttori, presi singolarmente, non arrivano allo 0,5%. La percentuale sale al 13% quando si chiede di riconoscere il marchio in una lista di nomi. Sant’Orsola è inoltre l’unico marchio ad essere ricordato spontaneamente da chi consuma regolarmente piccoli frutti, con una percentuale vicina al 15%. Se al dato sul ricordo spontaneo si aggiungono coloro che riconoscono il brand su una lista di nomi, comprendendo anche chi non consuma piccoli frutti, la percentuale di notorietà schizza oltre il 28%. Oltre la metà dei consumatori associa al marchio Sant’Orsola caratteristiche di qualità o italianità. Circa un terzo attribuisce ai suoi prodotti un valore più alto di quelli di altri produttori. Non sono inoltre state registrate risposte che collegano Sant’Orsola a connotazioni negative o percezioni di scarsa qualità. Risultati lusinghieri che confermano la bontà del lavoro dei soci e della cooperativa.

 

 

Sant’Orsola, il fatturato 2011 in sintesi

■ Frutta fresca: 41.891.349 € (-6% rispetto all’anno precedente)

■ Scorte agrarie: 3.153.381 € (+17% rispetto all’anno scorso)

■ Piante: 3.136.584 € (-4% rispetto all’anno precedente)

■ Punto vendita: 680.211 € (+6% rispetto all’anno precedente)

■ Prodotto trasformato: 415.522 € (+16% rispetto all’anno precedente)

 

 

Sant’Orsola, i numeri della produzione conferita dai soci nel 2011 in chili

Fragola Fragolina Lampone Mora Mirtillo Ribes R Ciliegia Totale
1.816.954 24.389 789.893 391.818 511.031 320.576 927.362 4.987.164

 

Nella prima foto in alto, da sinistra: Diego Nart, addetto stampa della Federazione Trentina della Cooperazione, Michele Scrinzi, Direttore della Cooperativa Sant’Orsola, Silvio Bertoldi, Presidente della Cooperativa Sant’Orsola, Gioacchino Trentinaglia, Vicepresidente della Cooperativa Sant’Orsola

 

Nella seconda foto, da sinistra Michele Scrinzi e Silvio Bertoldi

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