TERREMOTO, ITAL-FRUTTA: NEL MODENESE PREOCCUPAZIONE PER LA CAMPAGNA ESTIVA

Effetti pesanti per la frutta estiva, ma non solo, a causa dei terremoti che hanno colpito l’Emilia-Romagna. Secondo la Cia l’80% della produzione di pere “made in Italy” rischia di rimanere “a secco” per i danni subiti dagli impianti dei consorzi di bonifica (leggi news correlata), in particolare quello della Burana.

Ciò rischia di impedire l’irrigazione di quasi 200 mila ettari di terreno agricolo. Tra le provincie di Modena, Ferrara e Reggio Emilia. A pochi giorni dal via alla campagna di raccolta delle pesche resta poi da capire come organizzare la raccolta: all’“esodo” degli stranieri impegnati nei campi, si aggiunge il problema legato ai crolli dei laboratori di refrigerazione, confezionamento e conservazione del prodotto.

E’ quanto avvenuto ad esempio alla Ital-Frutta di San Felice sul Panaro, socio di Apo-Conerpo. “E’caduta giù una falda del tetto del magazzino della zona lavorazione meloni, ha ceduto di schianto piombando a terra”, spiega a www.corriereortofrutticolo.it Paolo Negroni, direttore della Società agricola cooperativa modenese. “Le celle frigorifere e le restanti parti non hanno subito particolari danni e tutto sommato è andata bene perché non c’era prodotto stoccato, mentre i macchinari si sono salvati per miracolo”.

I timori per il via della campagna estiva sono consistenti: “il problema numero uno – osserva Negroni – è che bisognerà mettere a norma le strutture, serviranno adeguamenti importanti che non possono essere realizzati dall’oggi al domani. L’altro aspetto preoccupante è che la manodopera è andata via e i collaboratori di molte strutture sono stati messi in cassa integrazione. Meno urgente, almeno nella nostra zona, sembra essere il rischio siccità”.

Ital-Frutta, che fattura circa 16-17 milioni di euro l’anno, produce 120 mila quintali tra angurie e meloni, equamente ripartiti, e 150 mila quintali di pere, oltre al pomodoro da industria che però non viene lavorato nello stabilimento di San Felice sul Panaro.

“I nostri meloni e le nostre angurie vengono raccolti fuori dalla zona sismica, per le pere abbiamo un mese per valutare il da farsi e organizzare il futuro immagazzinamento. Un po’ alla volta cercheremo di mettere tutto a posto…”.

Nessun problema invece in Romagna per la scossa sismica di ieri mattina nel ravennate: "Fortunatamente nessun danno, in molti nemmeno se ne sono accorti", il commento di Giancarlo Minguzzi (nella foto a fianco), titolare dell’omonima azienda di Alfonsine oltre che presidente di Fruitimprese Emilia Romagna.  (M.Ald.)

 

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