ORTOFRUTTA ITALIA IL 26 GIUGNO CAMBIA I VERTICI. GUALA: “TROPPE OCCASIONI PERSE”

E’ fissato per martedì 26 giugno il Consiglio di amministrazione di Ortofrutta Italia per scegliere i nuovi vertici dell’organismo interprofessionale. Il presidente uscente Ottavio Guala, espressione del commercio passerà la mano, come da Statuto, a un rappresentante della parte agricola. Due i vicepresidenti: uno andrà all’industria, l’altro alla distribuzione.   

 
 

“Ho stretto i tempi per arrivare al rinnovo delle cariche perché ritengo che l’Oi trarrà beneficio dall’avere una presidenza affidata al mondo produttivo nel momento in cui al Mipaaf è insediato un Ministro competente come Mario Catania”, spiega Guala. 

“In questi tre anni Ortofrutta Italia ha raggiunto alcuni dei risultati che si era prefissata ma sono indubbiamente state tante le occasioni non sfruttate perché alcune componenti non l’hanno sostenuta adeguatamente”, dice Guala. “L’abbandono del tavolo da parte della grande distribuzione, dopo la pubblicazione dell’articolo 62 del Decreto Salva Italia è stato uno dei momenti meno edificanti mentre la produzione non ha dato il massimo…”.

L’approvazione del contratto tipo di filiera (“con i grossisti Fedagro e poi Fruitimprese che si sono assunti l’impegno di concretizzare il contratto tipo in rappresentanza della distribuzione”) e l’accordo su pesche e nettarine sono invece stati portati a casa; manca tuttavia la ratifica ministeriale “particolarmente importante per l’intesa sulle drupacee, visto che i produttori attendono di potersi avvalere di questo importante strumento per la campagna in corso”, commenta il presidente uscente. Che, per il futuro, si augura vengano conferiti maggiori poteri all’organismo attraverso un cambiamento dello Statuto da parte del Ministero.

“L’interprofessione è un’occasione incredibile per governare questo settore che non sarà il più importante ma è certamente il più discusso dell’agroalimentare. Auspico un interesse diverso da parte di Coldiretti, Cia e Confagricoltura, una partecipazione effettiva ed un reale interessamente al cambiamento per dare più appeal e valore all’ortofrutta; spero che ciò potrà realizzarsi con la nuova governance dell’organismo e con un coinvolgimento ancora maggiore da parte del Ministro Catania”. 

Guala, che in ogni caso tiene a “ringraziare per il contributo e l’attenzione il consiglio, a partire dai miei due vice Nazario Battelli e Antonio Schiavelli”,  non valuta positivamente quanto sta avvenendo sul fronte-pera: “mentre diventa sempre più pressante la richiesta di aggregazioni e intese su ampia scala, in Emilia, dove indubbiamente si lavora molto e bene, sembra si sia intenzionati a fare un interprofessione regionale di prodotto, come del resto era avvenuto per il pomodoro: non credo sia questa la strada migliore”.       

Mirko Aldinucci

mirko.aldinucci@corriereortofrutticolo.it

 

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