CONSERVARE LE MELE SOTTO TERRA? MELINDA CI FA UN PENSIERINO…

In Val di Non è stato avviato un interessante progetto sperimentale che si fonda sull’ipotesi di realizzare celle frigorifere in gallerie già scavate senza dover realizzare impianti in superficie; ciò garantirebbe temperatura costante e non rendebbe necessario utilizzare materiali coibentanti (pannelli o altro) assicurando nel contempo volumi importanti.

La sperimentazione di una camera di magazzinaggio della frutta è un progetto cui il Gruppo trentino Tassullo sta già lavorando d’intesa con il consorzio Melinda. 

La  conservazione delle mele  nella profondità della terra grazie alla realizzazione di strutture  nella roccia a grandi profondità, fino a ieri inimmaginabile, è oggi reale possibilità. Una scelta, spiega Livio Fadanelli Responsabile dell’Unità Frutteto Sperimentale e Frigoconservazione dell’Istituto agrario di San Michele all’Adige che permetterebbe di ridurre drasticamente i costi di realizzazione dei magazzini, eliminare l’impatto paesaggistico ed abbassare il costo energeticoambientale del prodotto mela perché sottoterra la temperatura è costante, senza il bisogno di grandi quantità di energia per la conservazione. 

 

 

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