VERONA, ENORME INCENDIO ALLA OSA: IN FUMO CELLE FRIGO CON PESCHE E MELE

Un enorme incendio la sera di venerdì scorso, 6 luglio, ha devastato parte dei capannoni dell’azienda Osa, specializzata nella produzione, commercializzazione ed esportazione di frutta (specie mele, pere, kiwi e pesche), situata nella zona industriale (Zai) di Verona. Il rogo, sviluppatosi poco dopo le 20,30, si è sviluppato nella parte posteriore della ditta.

Le fiamme hanno dapprima avvolto soprattutto pile di cartoni, cassette di plastica e bancali e pallet di legno oltre che alcuni capannoni. L’incendio, con fiamme alte fino a una ventina di metri che hanno sviluppato una colonna di fumo denso e nerissimo visibile a diversi chilometri di distanza, si è sviluppato inizialmente vicino all’area, ormai dismessa, dell’ex ditta Eva, limitrofa a quella dell’Osa. Poi il rogo si è esteso al cortile esterno e al magazzino della Osa e alle celle frigorifere per la lunga conservazione della merce dove erano stoccate diverse tonnellate di mele e pesche.

Circa un terzo dell’area dell’impresa è andato distrutto (la ditta, fondata da Ernesto Crivellaro, oggi è gestita da Lino e Fidenzio Crivellaro, assieme ai nipoti del fondatore, Ernesto, Enrico e Edoardo). La zona colpita dall’incendio è stata posta sotto sequestro dalla polizia.

“Tuttavia – sottolinea Ernesto Crivellaro – l’azienda è operativa al cento per cento. Fortunatamente, grazie soprattutto all’intervento dei vigili del fuoco, l’area degli uffici e della lavorazione del prodotto è pienamente integra, agibile e funzionante. Ora stiamo cercando di reperire cassoni vuoti per la raccolta dell’ortofrutta e disponibilità da terzi di celle frigorifere per lo stoccaggio della frutta, nonostante la nostra impresa disponga di altri due comparti frigo di ultima generazione in uno stabilimento in Friuli e in uno a Valeggio sul Mincio (Verona)”.

Ancora da stabilire l’ammontare complessivo dei danni, comunque certamente molto ingenti. L’Ulss 20 e l’Arpav hanno escluso possibili pericoli per l’ambiente dopo i campionamenti dell´aria effettuati nelle zone circostanti per individuare la concentrazione di composti tossici liberati dalla combustione. Dalle prime indagini è stato accertato che non ci sia stata autocombustione, quindi al momento l’ipotesi più probabile è che l’incendio sia di origine dolosa. “Un grazie va ai Vigili del fuoco per il loro intervento e ai dipendenti e agli amici accorsi subito dopo l’incendio – aggiunge Crivellaro. (E.Z.)

 

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