CALABRIA, NUCERA: “LA POLITICA DEVE AIUTARE IL COMPARTO AGRUMICOLO”

‘Il grande allarme lanciato nei giorni scorsi dalla Coldiretti calabrese in ordine alla grave crisi del comparto agrumicolo della Piana di Gioia Tauro chiama la politica calabrese ad una energica presa di responsabilita”’. E’ quanto afferma il segretario questore del Consiglio regionale della Calabria, Giovanni Nucera (nella foto), sulla grave situazione esistente nella Piana di Gioia Tauro.

Nel Calabrese intere coltivazioni di arance stanno marcendo sugli alberi a causa dei prezzi di mercato troppo bassi che i distributori pagano ai produttori. ”Condivido pienamente le valutazioni di Coldiretti Calabria che ha definito inaccettabile e non più tollerabile le condizioni in cui versa uno dei settori produttivi più importanti del nostro territorio. Il quadro tratteggiato da Coldiretti Calabria è davvero sconfortante. Non è’ possibile – commenta Nucera – che a causa dei prezzi di remunerazione ormai esigui i nostri imprenditori siano costretti a lasciare il prodotto sugli alberi. Si tratta di investimenti ingenti che si trasformano in perdite economiche, che in molti casi stanno determinando la chiusura o il fallimento di imprese agricole un tempo fiorenti ed in grado di dare lavoro a migliaia di persone”.

”Ritengo che sia giunto il momento che la politica calabrese, il Governo nazionale prendano atto che occorre una inversione di tendenza nella quale creare nuovamente le condizioni per rendere produttivo uno dei settori imprenditoriali piu’ importanti della nostra economia. La Piana di Gioia Tauro – argomenta il Segretario Questore del Consiglio regionale – offre le condizioni più ottimali per le coltivazioni di pregio, come l’olio d’oliva ed appunto gli agrumi. Coltivazioni pregiate, di qualità che meritano di avere riconosciuto il giusto valore economico. Il sostegno all’agricoltura in Calabria non puo’ restare ancorato agli singoli aiuti europei ed alle erogazioni finanziarie riguardanti i danni del maltempo”.

”Credo – prosegue Nucera – che la principale strada da seguire sia quella prospettata dalla gran parte di imprenditori agricoli calabresi, intervenendo sulla filiera di produzione, per ridurre i numerosi e gravosi passaggi del prodotto; riavviando e rammodernando gli stabilimenti di trasformazione, la catena di distribuzione per una piu’ efficace e conveniente commercializzazione di clementine, arance, mandarini e kiwi”.

”La Regione Calabria sta attuando molte iniziative di sostegno, ma una cosa mi preme ricordare – ha aggiunto Nucera – la mozione che in Consiglio regionale, su mia proposta, e’ stata approvata all’unanimita’ dei presenti e riguardante la sollecitazione al Governo nazionale per la ”Modifica all’art. 1 della legge 286 del 1961, in materia di contenuto di succo di agrumi nelle bevande analcoliche”. ”In quel provvedimento auspicavamo l’innalzamento dal 12 al 16/18% della quantita’ di succo di agrumi contenuta nelle bevande analcoliche, unitamente all’istituzione di un logo nazionale per le bibite analcoliche a base di frutta prodotte con l’uso esclusivo di frutta di origine o di provenienza italiana. Sarebbe un modo per valorizzare e tutelare la produzione italiana di agrumi, le stesse coltivazioni della Piana di Gioia Tauro e le aziende che li’ sono impegnate che avrebbero maggiori capacita’ di affrontare i mercati, creare lavoro e distribuire ricchezza, prospettive che in tempi di grave crisi non sono affatto peregrine”.

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