REGOLE SUI RITIRI, DE PONTI: “PARTORITO UN TOPOLINO, NESSUN IMPATTO SU PREVENZIONE E GESTIONE DELLE CRISI”

“Dopo mesi di lavoro la Commissione ha partorito un topolino”. E’ quanto dichiarato da Ambrogio de Ponti, presidente di Unaproa (nella foto), a seguito dell’approvazione del regolamento che modifica le procedure relative ai ritiri dal mercato dei prodotti ortofrutticoli, avvenuta ieri nel corso del Comitato di gestione a Bruxelles.

“Faccio fatica a individuare in questo provvedimento effetti rilevanti per la prevenzione e gestione delle crisi. Alcuni prezzi di ritiro sono stati ritoccati in alto in modo rilevante come nel caso dei meloni, delle melanzane e dell’uva da tavola, mentre altri sono rimasti inalterati come nel caso di pesche e nettarine nonostante le richieste del nostro Ministero, con un criterio per noi incomprensibile”.

La Commissione – prosegue De Ponti – sottolinea che “è opportuno fissare degli importi per evitare che i ritiri diventino un sbocco alternativo permanente per i prodotti rispetto alla loro immissione sul mercato e garantire, allo stesso tempo, che i ritiri rimangono uno strumento efficace per la prevenzione e gestione delle crisi.”.

Per garantire tutto questo l’unico modo è ancorare i prezzi di ritiro ai costi di produzione, ma purtroppo non è ancora così”. Oltre a questo siamo ancora più preoccupati del fatto che, la Commissione non intenderebbe più riconoscere il sostegno alle azioni ambientali connesse alla gestione degli imballaggi, attraverso i programmi operativi a causa delle incertezze circa i benefici ambientali netti derivanti da tali azioni. Francamente è una interpretazione opinabile, ma non possono essere le “incertezze” a governare le scelte. Ritengo per questo legittimo fare chiarezza, ma lascerei la decisione agli Stati membri. Il problema vero è che mentre si discute sui regolamenti si riduce progressivamente la possibilità di spesa da parte delle OP, una volta per colpa della Commissione, una volta per le prese di posizione delle amministrazioni regionali, una volta per la demarcazione con il PSR, una volta per le interpretazioni degli organismi di controllo. Non possiamo più continuare così. Tutti dobbiamo contribuire a far sì che le risorse a disposizione possano essere utilizzate per uno sviluppo sostenibile di tutto il sistema, nell’interesse di produttori e consumatori.”

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