CALO CONSUMI, CIA: “DUE FAMIGLIE SU TRE COSTRETTE A TAGLIARE SULLA SPESA”

Il 2012 è l’anno “nero” dei consumi. Gli italiani sono stati travolti dalla crisi, dalla pressione fiscale esagerata, dal caro-energia e dal crollo del potere d’acquisto e oggi due famiglie su tre riescono ad arrivare a fine mese solo con notevoli sacrifici e “tagli” alla spesa. Anche quella alimentare. Lo afferma la Cia-Confederazione italiana agricoltori.

Il commento è in merito allo studio di Confcommercio (leggi news). Non stupiscono affatto le previsioni che danno i consumi pro capite in calo di oltre il 3 per cento a fine anno, come nel secondo Dopoguerra, osserva la Cia. D’altra parte, se le retribuzioni restano ferme al 1995 mentre un litro di benzina arriva a costare più di una bottiglia di buon vino da tavola o quanto dieci uova, è chiaro che la situazione è giunta al limite. Certo, gli italiani provano a difendersi inventando nuovi modi di fare la spesa: il 65 per cento delle famiglie compara i prezzi con più attenzione; il 53 per cento gira più negozi per cercare sconti, promozioni commerciali e offerte speciali e il 32 per cento abbandona le grandi marche per i prodotti “senza firma”, rileva la Cia.

E c’è anche chi ricomincia a fare cucina di recupero con gli avanzi della tavola (il 24 per cento), per evitare completamente gli sprechi. Ma questo comportamento improntato al massimo risparmio, questa fase di perenne emergenza, non può durare per sempre – conclude la Cia. Se non si prenderanno presto provvedimenti per aiutare le famiglie, ad esempio riducendo gli oneri fiscali e lavorando al taglio delle accise sulla benzina, l’Italia non uscirà mai dal tunnel della crisi.

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