CRAB A RISCHIO CHIUSURA, AIAB E FIRAB: “SALVIAMOLO”

"Salviamo il CRAB, uno dei pochi punti di riferimento per la ricerca nell’agricoltura biologica". E’ questo l’appello di AIAB in merito all’imminente chiusura del CRAB, Centro di Riferimento per l’Agricoltura Biologica, che dal 2002 si occupa di promuovere e divulgare le pratiche dell’agricoltura biologica attraverso la realizzazione di attività sperimentali, didattiche e divulgative.

"Da decenni conosciamo, stimiamo e utilizziamo il CRAB come fonte di conoscenza preziosa nel settore dell’agricoltura biologica, sostegno indispensabile per nostra associazione", ha dichiarato il presidente dell’Aiab, Associazione Italiana Agricoltura Biologica, Alessandro Triantafyllidis.

"E’ per questo che abbiamo lanciato un appello agli assessorati all’agricoltura della Provincia e della Regione Piemonte, affinché vengano poste in essere tutte le azioni possibili per scongiurare tale prospettiva e permettere al CRAB di proseguire nello svolgimento del suo lavoro nella forma autonoma e con la salvaguardia delle conoscenze e competenze maturate in questi anni".

Sono circa 40 le antiche varietà di cereali ed ortaggi tipici del territorio piemontese che il CRAB ha recuperato in questi anni e sta ora mantenendo in purezza per la fornitura di seme agli agricoltori. Ma il CRAB non è stato solo questo: il Centro ha avuto la capacità di riavvicinare la realtà contadina al mondo della ricerca trovando il linguaggio più adeguato per far comprendere l‘utilità dei risultati ottenuti dalle sperimentazioni e riuscendo a vincere la proverbiale diffidenza degli agricoltori verso il mondo del sapere scientifico, visto quasi sempre come svincolato dalla realtà agricola quotidiana. In questi anni il Centro ha anche creato posti di lavoro per giovani ricercatori che sono andati a costituire un gruppo di eccellenza piemontese nel settore della sperimentazione agricola. Nel 2012 la Regione Piemonte e la Provincia di Torino, principali soci dell’ente, non hanno più dato al CRAB alcun tipo di finanziamento. Per tale ragione il CRAB è in dissesto finanziario e la volontà è ora di porlo in liquidazione.

"E’ paradossale che – ha aggiunto Vincenzo Vizioli, presidente di FIRAB – proprio la forma di agricoltura con maggior fabbisogno di ricerca seria ed imparziale sia quella che maggiormente ne soffre la carenza e che in periodi di restrizioni economiche e doverosi tagli si rischia di eliminare proprio le realtà più utili e produttive, come il CRAB. E’ per questa causa che AIAB e FIRAB lanciano un appello alle Istituzioni e le altre realtà del mondo imprenditoriale ed associazionistico ad impegnarsi affinché il CRAB non venga chiuso e possa proseguire la sua attività, fondamentale per lo sviluppo dell’agricoltura bio".

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