FRUTTA NELLE SCUOLE, CERA (MAAP) “BOCCIA” L’ASSESSORE TRENTINO DALMASO

Riceviamo e volentieri pubblichiamo l’intervento del direttore del Mercato di Padova, MAAP, Francesco Cera (nella foto) su una notizia che il nostro sito ha pubblicato ieri. "Leggo dell’assessore trentino che blocca Frutta nelle Scuole perché non vengono consegnate mele trentine in Trentino (leggi news correlata)", afferma il direttore del Maap.

"Dico che con questa mentalitá che perpetua il maso chiuso non si va da nessuna parte, in Italia, in Europa e nel mondo. Nel mercato che dirigo il Maap, dal 2003 sviluppiamo il progetto Frutta a Scuola, sostenuto dalla locale Camera di commercio insieme con Ulss, grossisti del mercato e servizi scolastici del Comune di Padova. Abbiamo portato frutta ed educato quasi 20 mila ragazzi e non ci siamo mai posti il problema che la frutta fosse solo veneta, ma piuttosto quello di educare i giovani ad un consumo consapevole e variegato di frutta, proponendo mele trentine, venete o arance siciliane o clementine calabresi o anche banane del Costa Rica o uva pugliese. Penso che, in questo settore ed in questa materia, la autoreferenzialità non porti da nessun parte e se la mentalità di chi ha responsabilità dirigenziali non é a 360 gradi e di ampie vedute non é così che si possono creare menti aperte nei giovani studenti".

"Sarà che in un Mercato all’ingrosso, specie se di esportazione come Padova, si é abituati a vedere e lavorare con frutta e verdura proveniente da tutto il mondo, ma quando si esporta si esportano le mele trentine certo, insieme ai kiwi di Verona e all’asparago verde campano con le albicocche francesi ed i peperoni spagnoli… Se pretendessimo di esportare solo la nostra frutta veneta saremmo un attimino ‘limitati’ , per usare un eufemismo", commenta Cera.

"La territorialità va benissimo, così come il km zero – precisa il direttore del mercato di Padova – ma questo non deve sovrastare o ‘cinturare’ l’aspetto educativo di tali promozioni del consumo di ortofrutta che devono privilegiare la proposta ai giovani di frutta di qualsivoglia provenienza sia; la cosa importante é che loro consumino frutta e prendano una sana abitudine alimentare che conserveranno da adulti, non che sviluppino una propensione all’autarchia alimentare. Quella, per fortuna, é soltanto uno sgradito e sbiadito ricordo di altri tempi".

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