ART. 62, RISCHIO EFFETTO BOOMERANG. VIGO (SICILIA): “GDO POTREBBE RIVOLGERSI ALL’ESTERO”

L’entrata in vigore dell’articolo 62 (leggi news) rischia di avere un effetto boomerang per la produzione. A sostenerlo, per esempio, sono diversi agricoltori siciliani preoccupati per le consuguenze del "contratto scritto" che fissa i termini di pagamento ai produttori a 30 giorni per le merci deperibili e a 60 giorni per tutte le altre.

Secondo alcuni operatori infatti se da un lato è vero che spesso finora dalla grande distribuzione si aspettavano  i pagamenti sino a 120 giorni, è anche vero che ora si corre un doppio rischio. Il primo è che la Gdo decida di rivolgersi a produttori e fornitori di altri Paesi che hanno normative meno rigide, il secondo è che anche i produttori dovranno rispettare queste regole. Dice il produttore agricolo Corrado Vigo (nella foto), come riporta La Sicilia: "L’art. 62 che rivoluziona le regole commerciali non entra in vigore il 1° gennaio, ma in uno strano giorno, il 24 ottobre. Ed è strano, pure, che non vi sia stata grande informazione nei mass media, forse perchè nemmeno il legislatore ne prevedeva l’attuazione. Purtroppo ci accorgiamo che, a fronte di una esigenza reale da parte dei produttori e degli operatori commerciali, ovvero della esigenza di pagamenti certi nei tempi e negli importi, il legislatore norma il tutto con approssimazione e confusione".

Buona l’intenzione, come detto, difficile e rischiosa l’attuazione. Ad essere interessata dalla nuova norma, infatti, è tutta la filiera: dal contadino al commerciante, al grossista, al dettagliante. Ma il pericolo più grande, che anche in Sicilia migliaia di imprese hanno lanciato in queste ore è legato ai già complessi rapporti con i colossi della grande distribuzione organizzata. "L’applicazione di questo articolo – lamenta ancora Vigo – farà sì che la Gdo vada sempre più ad acquistare in altri Paesi (anche extra Europei) i prodotti che intende rivendere. Perché il fatto di dovere pagare in quei tempi e in quei termini rischia di scoraggiare".

"Perché – aggiunge Vigo – c’è anche un’altra problematica: non è giusto che si debba far sì che gli agricoltori divengano degli 007 al fine di vigilare sui contratti ed al fine di evitare di pagare (assurdo) loro stessi pesanti sanzioni, come se gli eventuali comportamenti scorretti dipendano da loro o possano venir contrastati da loro che, e tutti lo sappiamo, hanno un potere contrattuale scarsissimo".

Questo è l’altro punto controverso dell’articolo 62: se fornitore e cliente concordano un termine più lungo, infatti, legato alle rispettive esigenze, l’Autorità garante per la concorrenza e il Mercato potrà applicare la sanzione da 500 euro a 500.000 euro. Una enormità in questo quadro di grande crisi e con l’agricoltura costretta ad operare in un tessuto sociale ed economico con gravissimi problemi (fonte: La Sicilia)

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