MAROCCO: IL PORTO DI TANGERI SI RINNOVA

Dal lancio di Tanger Med, il porto di Tangeri non gestisce più il traffico commerciale e può quindi beneficiare di un importante programma di rinnovamento. Con un’area di 84 ettari, lo Stato marocchino ha a disposizione 6.2 miliardi di dirhams (556 miliardi di euro) di cui 2 miliardi (179 miliardi di euro) sono usati per le sue funzioni portuali.

I rimanenti 4,2 miliardi di dirhams (376 miliardi di euro) sono destinati per lo sviluppo urbano, per la costruzione di un porto da pesca, di uno per navi da crociera, di un porto per navi più piccole e di edifici.

“Dobbiamo rinforzare la posizione culturale e turistica della città a livello internazionale” spiega il direttore della Camera di Commercio di Tangeri, Mahdi Bachir, in occasione di una missione di giuristi e imprenditori francesi tenutasi dal 21 al 24 ottobre a Tangeri e organizzata da Finances Conseil Méditerranée. La costruzione del porto per navi da pesca è già a buon punto.

“Trasferiremo l’attività della pesca in una baia interna vicino all’attuale porto” sottolinea Mahdi Bachir. “Offrira 1,900 metri lineari di zone di carico e 13 ettari di bacini d’acqua e di piattaforme, ottenendo così tre volte la capacità attuale”.

L’area dedicata alle navi da crociera sarà progressivamente messa in servizio. Mahdi Bachir annuncia “350,000 crociere entro il 2015” con tre zone di scarico per le navi da crociera di 260, 270 e 360 metri. Infine, il porto per navi più piccole sarà completato nel 2016 ed avrà circa 400 posti. “ Nel 2016, più di 3,000 posti si estenderanno sulla baia di Tangeri, sul fiume Lihoud, Merkala, Ghandouri e Mrissat. Questo cambierà Tangeri facendola diventare un mega porto per questo tipo di navi a livello regionale” spiega un entusiasta Mahdi Bachir. Nel programma di rinnovamento sono inclusi la costruzione di hotel, di un palazzo dei congressi, di un museo e di un cinema oltre che di un grande centro commerciale e di uffici. Degli importanti progetti di urbanizzazione modificheranno un’area di 30 spazi pubblici in aree dedicate ad attività culturali.

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