Tensione alle stelle fra i porti di Genova e Venezia per l’emendamento, approvato in commissione Bilancio della Camera, che affida 100 milioni di euro allo scalo lagunare. Immediata e durissima la reazione delle istituzioni genovesi, dal sindaco Marco Doria al presidente dell’authority Luigi Merlo, al vertice anche dell’associazione nazionale Assoporti.
Critico anche il presidente della commissione Lavori Pubblici del Senato, lo spezzino Luigi Grillo, che ritiene "inaccettabile l’approvazione di un emendamento che affida cento milioni a un solo porto, mentre per tutti gli altri scali italiani ne sono stati assegnati settanta". Ma il chiarimento arriva sempre in sede di Assoporti: il finanziamento servirà a costruire la diga di protezione del porto. Merlo però insiste: "Necessario un chiarimento con il governo per decidere una strategia comune per tutta la portualità italiana".
In seconda battuta Merlo ha precisato che c’è stato un chiarimento, facendo rientrare, almeno in parte la polemica. "Non c’è nessun derby tra i porti di Genova e Venezia, ora ci siamo chiariti. Tutti condividiamo il fatto che c’è bisogno di una pianificazione portuale in Italia, e non di interventi-spot che spuntano come funghi senza scelte strategiche”.
”Abbiamo sollevato il problema e ci siamo chiariti: il finanziamento servirà per la diga nell’ambito del progetto Mose, non per la piattaforma vera e propria", ha detto Merlo. "Abbiamo chiesto al governo, tutti insieme e in modo organico, di fare per la prima volta da anni una seria pianificazione portuale in Italia. Assoporti elaborerà una sua proposta e la porterà al Governo”. Merlo ha ribadito che ”non ci sono guerre di campanile. C’e’ la necessita’ di dare al Paese una politica portuale in grado di essere competitiva nel mondo”.
Dal settore è partita un appello affinché il governo apra un tavolo di confronto sulla programmazione futura per il comparto logistico italiano.
(fonte: La Repubblica; Ansa)
