BILANCIO UE, MENO TAGLI ALL’AGRICOLTURA MA MONTI RIMANE SCETTICO

Meno tagli a coesione e agricoltura nella nuova proposta di compromesso sul bilancio pluriennale 2014-2020, distribuita ieri notte al vertice Ue di Bruxelles dal presidente del Consiglio europeo Herman Van Rompuy. La proposta non soddisferà probabilmente nessuno e quasi certamente non basterà a chiudere con un accordo il durissimo negoziato fra i Ventisette.

Rispetto alla prima bozza, presentata 10 giorni fa, la nuova proposta aumenta di 11 miliardi di euro i finanziamenti per le politiche di coesione (fondi per le regioni in ritardo di sviluppo e fondo sociale), e di 7,7 miliardi i fondi per la politica agricola comune (Pac). In confronto alla proposta originaria della Commissione europea, il taglio per la coesione sarebbe di 18,5 miliardi (invece dei 29,5 miliardi proposti nella prima bozza di compromesso), mentre la riduzione a carico della Pac sarebbe di 7,8 miliardi (invece che di 25,5).

E’ una buona notizia per l’Italia, anche se resta da vedere quale sarebbe l’effetto di questi aumenti sul saldo netto nazionale. Il tetto di spesa complessivo per il bilancio pluriennale resterebbe comunque fissato a 973 miliardi di euro, l’1,01% del prodotto nazionale lordo dell’insieme dell’Ue, come nella prima proposta Van Rompuy. Questo perché verrebbero aumentati i tagli in altre voci del bilancio comunitario. Vi sarebbero soprattutto 13 miliardi di riduzione ulteriore (da aggiungere agli 11,6 già proposti nella prima bozza, totale: -24,6 miliardi) al capitolo "Competitività": si tratta dei programmi di ricerca e sviluppo tecnologico, del programma Galileo e della "Connencting Europe Facility", un piano di investimenti per le reti di trasporti, energia e telecomunicazioni (in questo caso specifico la riduzione sarebbe di 5 miliardi, da aggiungere a 4 miliardi già proposti, totale: -9 miliardi).

Il compromesso presentato da Van Rompuy non convince il premier Mario Monti. La nuova proposta, ha detto il premier, contiene "segnali di attenzione" nei riguardi delle esigenze italiane, ma giudicarla ora sarebbe ancora "prematuro", la valutazione è in corso. L’Italia, comunque, non esiterebbe a bocciarla se la giudicasse "significativamente insoddisfacente"; e "non sarebbe un dramma" se questo vertice si concludesse senza un accordo dei Ventisette al primo tentativo, è già successo altre volte. (fonte: Tmnews)

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