AFFARI D’ORO PER I NEGOZI DI ORTOFRUTTA STRANIERI: IL CASO DI BRESCIA

Boom di negozi di ortofrutta gestiti da stranieri. E’ il caso di Brescia dove si può fare shopping in vere e proprie boutique dell’ortofrutta gestiti da egiziani, con l’ananas e fragole a un euro al chilo, l’anguria anche a gennaio, ovviamente a un euro al chilo, e via dicendo. Un fenomeno che non è più un tabù nemmeno per le signore dell’"alta società".

A raccontarlo è un servizio del Corriere delle Sera che spiega come distinte signore della Brescia "bene" alla domenica, fra un impegno e l’altro, fanno un salto da Mimmo, in via Orzinuovi, aperto fino a sera. Mani che frugano tra i bancali, transenne bianche e rosse per mettere in fila le clienti, consorti esasperati che reggono sacchetti traboccanti. Mimmo scende dal suo Suv rombante, sfoggia occhiali all’ultima moda, si concede a taccuino e flash solo dopo un’attenta analisi dei documenti d’identità.

"Sono venuto a Brescia dieci anni fa, dall’Egitto. Ho aperto tre negozi: in via Mandolossa e in via Corsica. Faccio soldi", racconta al Corriere. Sarà per i prezzi stracciati. "Mi fornisco all’ortomercato qui vicino. Prendo grandi quantità di merce, così risparmio".

Di aprire in centro però non ne ha la minima intenzione. "Scherziamo! È vuoto". Dopo aver strisciato la carta di credito, una signora insospettabile confida: "La frutta di Mimmo è molto matura". Un’altra, imbarazzata, dice che viene qui solo in casi estremi: "Preferisco i bresciani". Di quelli, però, ne sono rimasti pochissimi. In via Milano c’è l’Ortofrutta Milano. Il proprietario, il signor Beppe Abrami, è un gentiluomo d’altri tempi che fa sempre il galante con le signore, discende da una nota famiglia di commercianti di frutta (pare siano stati gli antesignani in città), lavora con la moglie Lia e i due figli Laura e Mauro, garbati, simpatici, soprattutto artisti delle confezioni natalizie (sembrano quadri di Arcimboldo).

Certo, non tengono aperto di domenica e le mele costano 2,30 al chilo o poco più, ma i loro cesti e i loro piatti pronti sono molto richiesti per ricevimenti e cene di gala. "La crisi si sente, la competizione degli egiziani pure. Ma i nostri clienti sanno che qui trovano solo prodotti di prima categoria". Qualche passo in là sorge uno dei tanti negozi di Omar, versione egizia del self-made man in stile Briatore: ha aperto in corso Cavour, via Milano, a Capriolo, a Concesio. Uva e mele e patate a un euro al chilo, pomodori San Marzano a 0,80. Omar, in città dal 1992, ammette che "non sento la crisi", giura di fornirsi "dai contadini", svela che il segreto del suo successo è "trattare i clienti con i guanti".

Chiacchiera con le signore, chiede notizie di nipoti, cugini e zie, strapazza le guance dei bambini. Gli snob più irriducibili, però, frequentano "Il frutto" di piazza Tebaldo, altrimenti detto Cartier. Cipolle a 2,50 al chilo, mele fino a 3,20, verdura cotta a 5. La proprietaria, Anna Tandino, ha una logica di business: "I miei clienti esigono una frutta che sappia di frutta. A loro non importa spendere. Oppure, rinunciano a una porzione di verdura pur di mangiare quella buona". (fonte: Corriere della Sera)

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