CATANIA: “IN FUTURO SERVE CLASSE DIRIGENTE IN GRADO DI PROSEGUIRE AZIONE DI RISANAMENTO”

“Anche nel settore dell’ortofrutta ritengo sia fondamentale fare sistema. Tutti quanti dobbiamo avere un approccio diverso alle problematiche e dobbiamo capire che non servono i distinguo e le guerriglie tra pezzi del mondo produttivo agroalimentare. Bisogna espellere tutto quello che sottrae valore alla filiera tenendo sempre la barra ferma sulla stella polare della qualità.

Questo è fondamentale, perché il giudizio alla fine lo dà il consumatore. Da cittadino e da uomo dell’agricoltura mi auguro che ci sia in futuro una classe dirigente lucida, rigorosa, che abbia ben presente queste esigenze e che non cada nel qualunquismo, nel populismo, manifestando la volontà di proseguire nella fase di risanamento che è appena cominciata”. Lo ha detto il Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali, Mario Catania (nella foto), intervenendo al convegno, organizzato da Italia Ortofrutta (leggi news), “La qualità come strumento di competitività dell’ortofrutta italiana”.

“In questo momento – ha spiegato Catania – a causa della situazione che si è venuta a creare, si rischiano di bruciare i risultati importanti che nell’ultimo anno sono stati raggiunti e gli sforzi che gli italiani hanno fatto per rimettere il Paese nella giusta direzione. Siamo impegnati a livello comunitario in una difficile fase di negoziato sul budget europeo. Naturalmente, molto del futuro del settore agroalimentare nazionale dipende dall’esito di quel negoziato. Il Governo ha confermato la non condivisione di prospettive che porterebbero a una compressione radicale del bilancio, quindi il Presidente del Consiglio ha un duplice obiettivo: da un lato salvaguardare il livello complessivo del budget, dall’altro correggere una situazione di saldi che ci vede in condizioni non più sostenibili. E il recupero in termini di dare e avere va realizzato anche, se non soprattutto, in agricoltura.

Il settore – ha aggiunto Catania – è oggetto di particolare attenzione di questo governo, prova ne è il fatto che il Presidente Monti ha voluto con sé, il giorno della riunione del Consiglio europeo a Bruxelles, il Ministro dell’Agricoltura”.

“Sul piano nazionale – ha osservato Catania – ci sono tutta una serie di cose che non dipendono da Bruxelles, ma dalla nostra capacità di guardare al futuro. Ad esempio, serve affrontare con decisione la questione del consumo del suolo, un tema strategico, messo sul tavolo dopo decenni di sostanziale indifferenza che, mi auguro, venga ripreso in mano da chi governerà nella prossima legislatura. Così come il problema dell’acqua, una questione da cui l’ortofrutta non può prescindere: o ci rapportiamo correttamente ad esso oppure avremo snodi di criticità”.

“Sull’art. 62 aspetto di vedere, a distanza di mesi, che impatto concreto si avrà sulla filiera. Intanto faccio un appello alle confederazioni agricole affinché non lascino soli i produttori. È fondamentale che le organizzazioni si assumano le responsabilità e accompagnino realmente, sul territorio, le esigenze degli imprenditori agricoli. La filiera non sempre funziona correttamente nel nostro Paese, continua a esserci troppa intermediazione, serve quindi riaprire seriamente il capitolo della interprofessione, razionalizzare, tagliare l’intermediazione. E bisogna puntare all’aggregazione dell’offerta, tema cu sui il Governo non potrà intervenire direttamente se non c’è l’impegno delle imprese”.

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