VENETO: PIOGGE E CALO DELLE TEMPERATURE RAFFREDDANO LA CRESCITA DEGLI ASPARAGI

C’è uno stop alla maturazione degli asparagi nel Veneto a causa delle piogge e di un abbassamento improvviso della temperatura, un fenomeno peraltro che non sorprende. Semmai è stato assolutamente inconsueto quest’anno il primo raccolto, arrivato con una ventina di giorni di anticipo per una primavera assolutamente precoce.

Nelle terre termali del Padovano, già all’inizio di febbraio si sono raccolti, sotto le serre, i primi asparagi sia verdi che bianchi, con soddisfazione dei coltivatori. Buona la qualità e discreta la quotazione. Si sta adesso rientrando quasi nella normalità: la produzione sotto serra si è sostanzialmente “raffreddata”, mentre per gli asparagi in campo bisognerà attendere qualche giorno per vederli spuntare. Gli asparagi padovani da sempre sono i primi a crescere nel Veneto. Stesso andamento stagionale per quelli Dop di Bassano del Grappa e per gli Igp di Cimadolmo e di Badoere.

La partenza è stata letta come un positivo segnale per il proseguo della stagione degli asparagi 2014. E’, comunque, sempre difficile fare previsioni, perché il prodotto è fortemente condizionato dall’andamento climatico; ci sono però, osservano gli operatori commerciali di OPO Veneto, tutte le premesse per un raccolto più abbondante rispetto allo scorso anno, che è stato molto scarso e di qualità non eccellente proprio a causa del maltempo con piogge prolungate e una primavera quasi inesistente.

Sempre stando alle considerazioni provenienti da OPO Veneto, il mercato potrebbe dare buone risposte, con quotazioni interessanti. Si tratterà di vedere, poi, quanto i consumatori saranno disposti a spendere per un ortaggio che attira molto, ma che, in tempi di crisi e di risparmi anche a tavola, potrebbe essere considerato troppo caro. Secondo i dati Istat, nel 2013 sono stati raccolti nel Veneto su 1.334 ettari di terreno 59.304 quintali di asparagi; in testa la provincia di Padova con 15.399 quintali di raccolto, seguono le province di Verona (13.993 quintali) di Vicenza (11.546 quintali), quindi Venezia e Treviso. (fonte: Ortoveneto)

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