Sono 42 i tesori del ‘made in Italy’ che la Commissione europea intende difendere, nell’ambito dei negoziati del trattato commerciale Ue-Usa (Ttip). Un elenco di 200 eccellenze dell’agroalimentare e 22 superalcolici è stato reso pubblico e l’Italia detiene il record a pari merito con la Francia (42), seguita da Spagna (25), Germania e Grecia (20), Portogallo (18), Gran Bretagna (7), Austria e Repubblica Ceca (6), Olanda (4), Polonia (3), Danimarca, Belgio e Irlanda (2) e poi Ungheria, Cipro, Romania e Svezia (1).
Dei 42 prodotti italiani riconosciuti 8 sono ortofrutticoli: arancia rossa di Sicilia, cappero di Pantelleria, kiwi Latina, mela Alto Adige, pesca e nettarina di Romagna, pomodoro di Pachino, radicchio rosso di Treviso.
“Un riconoscimento importante per il nostro Paese, che premia le produzioni di qualità e conferma l’attenzione dell’Europa nei confronti di un settore strategico come l’agroalimentare”. Questo il commento di Paolo De Castro (nella foto), coordinatore per il Gruppo dei Socialisti e Democratici della Commissione Agricoltura del Parlamento europeo, in merito alla diffusione del documento di riflessione presentato dalla Commissione europea alla delegazione Usa nell’ambito dei negoziati Ttip. “Sono 42 le eccellenze Dop e Igp italiane come Parmigiano Reggiano, Pomodoro Pachino, Prosciutto San Daniele, Mozzarella di Bufala Campana – solo per citarne alcune – per le quali si richiede una tutela rinforzata nella bozza di accordo, eccellenze che insieme costituiscono circa il 90% dei prodotti agroalimentari made in Italy esportati nel mondo”, spiega De Castro.
“Il record di prodotti inclusi raggiunto dall’Italia (a pari merito con la Francia) dimostra come siano state recepite efficacemente le indicazioni che il nostro Paese – istituzioni e organi di rappresentanza – ha saputo fornire ai negoziatori europei e di come questi stiano lavorando con la piena consapevolezza dell’importanza di una difesa puntuale di queste eccellenze negli Stati Uniti. I timori legati a particolarismi nazionali o interessi differenti di altri Paesi europei sono quindi fugati: basti pensare che la Svezia della commissaria-negoziatrice Malmström ha solo un prodotto in lista. L’attenzione della squadra negoziale per la tutela dei prodotti Dop e Igp all’interno dei negoziati Ttip e la battaglia contro l’italian sounding per la corretta informazione del consumatore Usa mostrano in maniera evidente i vantaggi che un esito positivo delle trattative avrebbe per l’agroalimentare italiano.”
“In attesa dei prossimi passaggi, questo documento rafforza la fiducia in un positivo avanzamento dell’iter negoziale – ha concluso De Castro – e conferma l’Europa come luogo di confronto e opportunità”.