Annullato il sequestro di 80 mila imballaggi di fragole della varietà Sabrosa a marchio Candonga operato pochi giorni fa dalla Guardia d Finanza (leggi news). Le Fiamme Gialle avevano bloccato i carichi di una società emiliano romagnola che commercializza fragole Sabrosa. La decisione è stata presa dal tribunale di Matera il quale ha spiegato che “ai fini della configurazione del reato di cui all’art. 473 del Codice Penale (contraffazione, alterazione o uso di segni distintivi di opere dell’ingegno o di prodotti industriali) non è sufficiente la mera possibilità di confusione tra due marchi, regolarmente registrati, ma è necessaria la materiale contraffazione o alterazione del marchio”.
Secondo il tribunale la società aveva già chiarito che tutte le fragole erano state acquistate da conferitori dell’area del Metapontino che producevano le note fragole della varietà vegetale “Sabrosa-Candonga”, senza che fosse posta in essere alcuna contraffazione del prodotto e di alcun diritto di privativa di terzi. Inoltre si sottolinea che “la dicitura (“Candonga”) riportata sulle confezioni non può dirsi di pertinenza esclusiva di una singola società”. Questo aspetto, centrale, nella vicenda, è comunque in discussione presso il tribunale di Potenza.
Come evidenziato nel corso delle stesse operazioni condotte dalla Polizia Giudiziaria, tutte le fragole oggetto di commercializzazione da parte dell’impresa romagnola appartenevano alla varietà vegetale nota come “Sabrosa” o “Candonga” e, come tali, venivano commercializzate dalla società che da anni acquista la propria merce esclusivamente da soggetti che producono tali fragole nel Metapontino.
Carmela Suriano, Ceo del Club Candonga, afferma di “preferire non commentare ma rispettare la decisione del tribunale. Ci tengo a sottolineare comunque che il nostro intento non è escludere nessuno dal club ma di lavorare per il pieno rispetto delle regole e offrire la massiga garanzia di sicurezza, trasparenza sulla provenienza e salubrità del prodotto”.
