Da una grande regione ortofrutticola come l’Emilia-Romagna alla guida delle regioni ortofrutticole europee. L’assessore all’agricoltura Simona Caselli (nella foto) è dal 22 giugno anche presidente di Areflh, l’associazione con sede a Bordeaux in Francia, che dal 2008 riunisce 20 regioni, in rappresentanza di Italia, Spagna, Francia, Portogallo, Belgio e Grecia, e una ventina fra Organizzazioni dei Produttori (OP) e loro associazioni (AOP). L’associazione si compone di un Collegio delle regioni quale organo politico e di un Collegio dei produttori portavoce dei fabbisogni del settore. Alla guida di quest’ultimo è stato chiamato Jean Louis Moulon della regione Pays de Loire (che mi sostituisce dopo 12 anni passati al vertice dell’associazione prima come presidente poi come vicepresidente).
Alla neopresidente Caselli abbiamo chiesto quali sono le innovazioni introdotte
“In particolare vorrei segnalare come questa assemblea ha meglio definito il ruolo del Collegio dei Produttori che ora la possibilità di votare le decisioni prese insieme al Collegio delle Regioni. Questo non fa altro che rafforzare il ruolo delle Op e Aop.
In breve quali sono le funzioni del Collegio delle Regioni e del Collegio dei Produttori?
“Il Collegio delle Regioni è lo strumento di concertazione delle Regioni europee aderenti… Il Collegio dei Produttori invece è l’organo di concertazione delle Op europee del settore. Una sinergia che in questi anni ha consentito di ottenere importanti risultati sia in merito alla modifica del 543/2011 sia per quanto riguarda la gestione delle crisi che, seppur da molti considerato uno strumento poco efficace, ha permesso comunque di risolvere diverse situazioni di ordine congiunturale. Purtroppo per le crisi considerate strutturali questo strumento si è dimostrato insufficiente ed inefficace soprattutto perché riguarda solo i soci delle Op”.
E per quanto riguarda le Aop?
“La pressione esercitata da Areflh ha consentito di ridare un ruolo alle Aop che oggi a mio avviso possono essere il vero strumento innovativo che può riorganizzare il settore ortofrutticolo, a condizione che queste possano agire per creare quella reale concentrazione dell’offerta che oggi non sempre esiste”.
Prossime scadenze?
“Certamente uno dei punti cardine che dovranno essere affrontati per il futuro è legata alla discussione degli atti delegati legati alla modifica del reg. CE 543/2011. Vi sono alcuni aspetti da chiarire come l’ammissibilità delle spese, l’esternalizzazione ecc. che meritano attenzione. Poi nel 2017 vi sarà la revisione di medio termine dalla quale verranno estrapolati elementi utili circa la funzione dell’Ocm dopo il 2020. Un’altra partita importante resta lo sviluppo del progetto Frutta nelle scuole che porta all’Italia, un budget di oltre 16 milioni di euro annui.
Luciano Trentini
membro del comitato di indirizzo del Corriere Ortofrutticolo
L’intervista completa è pubblicata sul Corriere Ortofrutticolo di giugno