TRE MILIONI DI EURO DALLA REGIONE VENETO PER RIPRISTINARE IL KIWI COLPITO DALLA MORIA

La Regione Veneto ha stanziato 3 milioni di euro per consentire ai produttori di kiwi le cui coltivazioni sono state pesantemente danneggiate dalla cosiddetta “moria” il rapido ripristino del potenziale produttivo. Si tratta di un contributo a fondo perduto del 50% rivolto a coloro per cui il danno ha interessato una quota superiore al 30% della Produzione vendibile dell’intera azienda agricola.

Il Veneto è la terza regione a livello nazionale per la coltivazione di actinidia, dopo Lazio ed Emilia Romagna. Sono infatti 3.500 gli ettari sui quali si coltiva il Kiwi e 80% di questi si trova nella provincia di Verona, la quale rappresenta oltre il 10% della produzione nazionale (Dati ISTAT). Dal 2012, tuttavia, in alcune aree della provincia queste superfici sono state decimate dalla cosiddetta “moria”. “Questo fenomeno – spiega Fausto Bertaiola, Presidente della Confcooperative di Verona, cui fanno capo tutte le principali cooperative ed OP che commerciano questo prodotto, soddisfatto per il provvedimento regionale – “comporta un progressivo deperimento delle piante, che si conclude con il loro collasso. I sintomi della presenza di moria – prosegue – si osservano sulle foglie all’inizio dell’allegagione grazie alla presenza di disseccamenti che dal margine del lembo fogliare si muovono verso l’interno. Successivamente le foglie sono interessate da estese necrosi che portano, lentamente, alla loro caduta e al conseguente collasso della pianta. Si stima – conclude Bertaiola – che la moria abbia coinvolto circa 1000 ettari in provincia di Verona, successivamente agli eventi alluvionali avvenuti nel febbraio 2014”.

Ancora non è chiaro quale sia la causa scatenante questo fenomeno, ma le ricerche condotte fino ad ora hanno reso possibile l’esclusione di alcuni fattori ritenuti inizialmente probabili, tra i quali la qualità delle acque utilizzate per l’irrigazione o la presenza di sostanze tossiche nel terreno.

Il bando PSR prevede la presentazione delle domande di aiuto per interventi di ripristino degli impianti frutticoli di actinidia danneggiati dagli eventi alluvionali nel periodo 30 gennaio – 10 febbraio 2014. La spesa ammissibile per azienda è fissata al minimo in 5.000,00 euro e al massimo in 300.000 euro mentre la spesa massima ammissibile per ettaro di superficie ripristinata è di 15.000,00 euro, con un aliquota di intervento del 50%.

La principale novità della misura consiste nel fatto che la produzione vendibile può essere calcolata applicando al piano colturale del fascicolo alla data della verifica del danno da parte di AVEPA (31 ottobre 2015) i valori di rese e prezzi definiti con il decreto di approvazione “dell’elenco rese e prezzi per la determinazione dei danni da eccezionali eventi atmosferici”, oppure in alternativa, potrà essere assunto la media dell’ultimo triennio del volume d’affari indicato al rigo VE50 delle Dichiarazioni annuali IVA.

Le spese ammissibili riguarderanno il ripristino della colture arboree da frutto (abbattimento, estirpo e rimozione materiali) la lavorazione del terreno, l’apporto di sostanza organica, la sistemazioni idraulico agrarie, l’acquisto delle piante e la messa a dimora degli astoni.

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