“Ho votato contro perché credo nel libero commercio ma trovo che non può essere sempre l’agricoltura dei Paesi Mediterranei a essere utilizzata come moneta di scambio”. Così Paolo De Castro (nella foto), coordinatore del Gruppo S&D in commissione agricoltura del Parlamento europeo, ha commentato al termine della votazione avvenuta oggi a Strasburgo per ratificare l’accordo commerciale fra Unione europea e alcuni Paesi dell’Africa meridionale (Botswana, Lesotho, Mozambico, Namibia, Repubblica Sudafricana e Swaziland).
“Non ci sono dubbi sulla necessità di aprire nuovi sbocchi commerciali in paesi in forte crescita come il Sud Africa e sostenere e aiutare paesi in via di sviluppo con la leva commerciale, ma in questo caso particolare non si può non sottolineare la mancanza di trasparenza, informazione e sopratutto di una valutazione d’impatto per il settore agricolo, in particolare per gli Stati membri del Mediterraneo.” Ha continuato De Castro, che ha poi concluso “Estendere il periodo di importazioni a dazi agevolati di arance dal Sudafrica, paese dove tra l’altro è presente la fitopatia della macchia nera degli agrumi, potrebbe creare una situazione di sovrapposizione con il periodo di raccolta europeo. Forse non è nulla di fatale, sappiamo che ci sono nell’accordo anche importanti concessioni per l’agricoltura europea, prima tra tutte il riconoscimento di 250 DOP e IGP, tra cui tutte le più importanti italiane, ma la mancanza di informazione e di trasparenza non ci consente di dare un voto positivo. Sono convinto che sarebbe bastato intavolare per tempo un dialogo con le organizzazioni dei produttori per prendere una decisione condivisa”.