EUROSTAT: IN EUROPA ITALIA E SPAGNA PRIME NELLA PRODUZIONE DI ORTOFRUTTA

Un settore quanto mai polarizzato tra alcuni – pochi – Stati membri responsabili della maggior parte della produzione, lavorazione e commercializzazione dei prodotti, e altri – molti – che rappresentano volumi pressoché trascurabili. È questa in estrema sintesi la fotografia del settore ortofrutticolo europeo scattata da Eurostat, che si evince dall’ultimo rapporto pubblicato qualche giorno fa.

Nel 2015 la superficie totale dedicata alla produzione di ortaggi a livello europeo – sia per consumo fresco sia per la trasformazione – è stata di quasi 2,2 milioni di ettari, ovvero l’1,9% di tutte le terre coltivabili nel Vecchio Continente (meloni, fragole e pomodori sono inclusi in questa categoria). Di tale area, quasi la metà (47,2%) è localizzata in soli tre Stati membri: Italia (19,5%), Spagna (16,6%) e Polonia (11,1%). Tra le singole colture, i pomodori sono i prodotti più coltivati con una superficie dedicata pari all’11,7% di quella totale. Le aree destinate alla produzione di pomodori sono prevalentemente in Italia (41,9%) e Spagna (22,8%), seguite a distanza da Romania (9,5%), Portogallo (7,3%) e Grecia (6,7%). Anche in termini di quantitativi raccolti nella classifica dei paesi produttori primeggiano Italia e Spagna, rispettivamente con il 36,3 e il 27,4% di tutti i pomodori dell’Ue. Non sorprende tuttavia la situazione registrata in Olanda dove i volumi raccolti rappresentano il 5% della produzione continentale di pomodori, anche se l’area dedicata era solo lo 0,7% della superficie europea.

Anche nel caso della frutta, Italia, Spagna e Polonia sono i paesi che detengono un’estensione maggiore di superficie dedicata con circa due terzi dei 3,2 milioni di ettari occupati a livello europeo (l’1,8% del totale delle superfici agricole). Osservando i prodotti singolarmente, le mandorle sono la specie con la maggior estensione di impianti: 653 mila ettari (20,2%), situati soprattutto in Spagna da dove proviene l’83,9% della produzione europea (la Spagna è il terzo produttore di mandorle al mondo dopo Stati Uniti e Australia). Le mele sono invece al secondo posto con una percentuale del 16,5% e una produzione trasversale in tutti gli Stati membri. Oltre un terzo (33,9%) dei meleti è in Polonia, dove tale produzione rappresenta più della metà (53%) della superficie nazionale dedicata a frutta, seguita a distanza da Romania (10,2%), Italia (9,7%) e Francia (9,3%).

Nel 2014 il valore aggregato della produzione europea di frutta e verdura fresca quantificata su prezzi base (vale a dire includendo i sussidi ma al netto delle imposte sui prodotti) è stato di 51,8 miliardi di euro, pari al 12,4% di quello della produzione agricola totale dell’Ue. Tuttavia è da sottolineare come la percentuale vari notevolmente tra gli Stati membri, passando dal 30,2% della Grecia al 1,3% del Lussemburgo. Più della metà (52%) del valore viene prodotto da appena tre Paesi: Spagna (21,6%), Italia (19,5%) e Francia (10,9%). Valori inferiori ma significativi anche per Germania (7,7%) e Polonia (6,5%), mentre i restanti 16 membri rappresentano meno dell’1% ciascuno. In generale, il valore totale della produzione di orticole è superiore del 45% rispetto a quello riferito alla frutta: 30,7 miliardi di euro per le verdure a fronte di 21,1 miliardi di euro per la frutta.

Il ranking dei Paesi per la produzione di ortaggi vede l’Italia in cima alla lista con il 19,3% del valore totale generato in Ue, seguita da Spagna (18,0%), Germania (10,1%), Francia (9,2%) e Paesi Bassi (7,7%). Per la produzione di frutta, il primo paese è la Spagna (26,9%), seguito da Italia (19,9%) e Francia (13,2%), Grecia (8,0%) e Polonia (5,1%). (c.b.)

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