CETA, RISCHIO O OPPORTUNITÀ? INTANTO AUMENTA L’EXPORT DI ORTOFRUTTA ITALIANA VERSO IL CANADA

Il Parlamento Europeo ha appena approvato il Ceta, Comprehensive Economic and Trade Agreementr, riguardante il commercio dei prodotti tra l’Ue e il Canada, che sono iniziati a formarsi gli schieramenti di chi è contro e chi favorevole. Slowfood ha subito espresso il proprio dissenso chiedendo all’italia di non ratificare l’accordo, visto che poi ogni Stato Membro dell’Unione Europea dovrà firmare il Ceta. “Un trattato – spiega Gaetano Pascala, presidente di Slowfood – che intende affermare gli interessi della grande industria, a scapito sia dei cittadini che dei produttori di piccola scala”. Contraria anche Coldiretti.

Favorevole invece Paolo De Castro (leggi news) e il ministro dello Sviluppo Economico Carlo Calenda, che sottolinea come “i vantaggi per il nostro Paese saranno numerosi e importanti con tra l’altro l’eliminazione dei dazi ad valorem sui prodotti a base di zuccheri o cacao, pasta e biscotti, frutta e verdura. Tutto questo – sottolinea Calenda – avrà importanti ricadute in termini di crescita e occupazione per il nostro Paese se si considera che la bilancia commerciale tra Italia e Canada,  è storicamente positiva e l’Italia è stata nel 2015 l’ottavo fornitore del Canada con un volume dell’interscambio bilaterale di circa 6 miliardi di euro nel 2015 con una crescita delle esportazioni del +13% rispetto all’anno precedente”.

Dando uno sguardo nello specifico al comparto ortofrutticolo l’export italiano verso il Canada nel 2015 ha raggiunto le 14.867 tonnellate. La parte del leone l’ha fatta il kiwi con 9.886 tons, seguito dalle prugne (1.603 tons), dalle mele (901 tons), nocciole sgusciate (648 tons), pere (566 tons), castagne (487 tons), arance (247 tons) e mandorle (225 tons).

Nei primi undici mesi del 2016 i volumi spediti nel Paese nordamericano sono cresciuti sensibilmente visto che hanno già superato il consuntivo dell’anno precedente raggiungendo le 15.972 tonnellate. Il primo prodotto esportato è ancora una volta il kiwi con 10.972 tonnellate. Balzo in avanti delle mele che nei primi 11 mesi del 2016 hanno raggiunto le 2.405 tons inviate, seguite da prugne con 883 tons, pere (540 tons), arance (489 tons), castagne (268 tons), uva (153 tons). (e.z.)

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