FRAGOLE, BRAIA (BASILICATA), “NEL METAPONTO VOLUMI IN CALO DEL 10% PER IL CLIMA”

Volumi in calo del 10% per le fragole del Metapontino. Il clima particolarmente rigido ha compromesso le prime fioriture di gennaio. Anche in questa seconda parte di campagna la produzione è al di sotto degli standard. La stagione però sta andando bene anche grazie ai prezzi che tengono e al mercato che sta rispondendo bene”.

Ce lo ha rivelato Luca Braia (nella foto a destra assieme a Paolo De Castro), assessore regionale all’agricoltura della Basilicata, a margine dell’apertura dei lavori per l’assemblea generale di Areflh in programma la scorsa settimana a Bologna, nella sede della Regione.

Assessore è colpa del clima?

“La riflessione da fare – precisa Braia – è che il clima rigido di gennaio ha danneggiato le prime fioriture delle fragole ma anche le orticole che sono proprio gelate. La fragola, poi, che da noi già a febbraio comincia a rendere i primi frutti, ha avuto un contraccolpo registrando una partenza più lenta. Tuttavia nell’ultimo mese e mezzo la produzione è ripresa anche se il clima ancora oggi non è quello ideale”.

Ci dia qualche numero.

“In termini numerici stiamo parlando, per le nostre varietà Sabrosa e Sabrina, di un calo di volumi prudenziale del 10% compensato però da un prezzo che rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso, è in crescita del 5-6%. Questo vuol dire che il mercato sta rispondendo molto bene anche perché la qualità è altissima. Complessivamente siamo soddisfatti della campagna e siamo fiduciosi che la produzione ricomincerà a crescere con l’aumento delle temperature”.

Si è discusso di Pac. Come commenta le riflessioni portate sul tavolo di lavoro?

“Condivido l’impostazione di De Castro. Credo che l’attenzione in questo momento sia da concentrare sul regolamento Omnibus attualmente in discussione al Parlamento europeo. Il fatto che si riesca a portare a casa qualche risultato soprattutto quello legato al tema della gestione dei rischi con l’abbassamento della percentuale dal 30 al 20% come definizione del limite di danno (anche per la calamità), apre un fronte di considerazione interessante. Ne parlavo prima con lui evidenziando come i 94 emendamenti proposti dall’Italia al documento in discussione potrebbero essere quelli per i quali si potrebbe ottenere l’approvazione dell’Aula”.

Qual è l’impatto del cambio climatico sul rischio degli agricoltori lucani?

“Pensi che dal 2010 ad oggi abbiamo dichiarato quattro o cinque stati di calamità tra grandinate, gelate e alluvioni. Il clima sta cambiando, è innegabile è il fatto che queste situazioni possano essere gestite in maniera differente è un elemento importante. Penso anche alla riforma della legge 102 del 2004”.

Di che si tratta?

“È la legge che disciplina l’accesso alle forme assicurative per le calamità. In sede di conferenza Stato-regioni è stata formulata una proposta che il ministro Martina ha accolto, manifestando la sua volontà di costituire un tavolo per ridiscuterla insieme. Questa riforma unitamente al nuovo regolamento Omnibus stanno cominciando a definire delle possibilità di gestire in maniera più efficace le emergenze che stanno diventando ordinaria amministrazione”.

Mariangela Latella

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