NETTARINE, IL CILE SCOMMETTE SULLA CINA: POTENZIALE MERCATO DA 55 MILIONI DI DOLLARI

È stata ufficialmente celebrata il 23 marzo a Pechino la prima campagna di export di nettarine cilene in Cina. Una stagione iniziata lo scorso 6 febbraio, quando le Autorità cinesi avevano dato il lasciapassare definitivo dopo le visite di fine gennaio per la verifica dei protocolli in uscita dal Sud America. Proprio il ritardo di tali controlli – inizialmente previsti per la fine del 2016 – aveva provocato il posticiparsi dell’inizio delle spedizioni, con un sensibile danno per il bilancio finale della stagione delle nettarine cilene. Un imprevisto che sostanzialmente ha fatto slittare di un anno la prima vera stagione commerciale del Cile in Cina. Tuttavia questo non ha impedito di raggiungere l’obiettivo più importante: “far conoscere il prodotto agli importatori locali cosicché ora sanno di poter contare sul prodotto made in Chile”, come ha spiegato Gonzalo Matamala (nella foto), direttore generale in Cina della società di export Gesex, in un’intervista a Portalfruticola.

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Considerando che si tratta di una “stagione di prova” e che è partita in notevole ritardo, l’obiettivo raggiunto di 300 mila cassette spedite, per un valore di circa 4 milioni di dollari, è un risultato molto positivo. Nonostante non si sia riusciti ad inviare le qualità premium, la risposta del mercato cinese è stata buonissima, anche grazie ai problemi riscontrati sul prodotto di origine australiana legati alle condizioni climatiche verificatesi nel Paese. L’unica preoccupazione è legata ai prezzi; purtroppo entrare sul mercato nel mese di febbraio ha comportato – soprattutto nelle ultime settimane – la sovrapposizione con il prodotto locale, provocando di conseguenza un deciso ribasso dei prezzi.

Ma per il futuro il manager di Gesex è più che fiducioso. A differenza di quanto sta accadendo per l’avocado, il consumatore cinese conosce già la nettarina, quindi non sarà necessaria nessuna attività di informazione o campagna educativa sul prodotto. La sfida, tuttavia, ha sottolineato Matamala, è far conoscere anche altre varietà premium ad oggi ancora sconosciute in Cina. “Il consumatore cinese – ha spiegato – generalmente preferisce le varietà a polpa bianca, più dolci, a quelle a polpa gialla, caratterizzate da una nota più acidula, ma crediamo che alcune nostre varietà premium a polpa gialla, con un grado zuccherino più elevato, possano comunque raggiungere ottimi risultati su questo mercato”.

Nelle scorse settimane Óscar Camacho, a capo dell’Associazione degli esportatori di frutta ASOEX, aveva dichiarato che l’export annuo di nettarine del Cile si aggira attorno ai 7 milioni di cassette. “Secondo le nostre stime – aggiunse – dalla prossima stagione il 50% sarà esportato in Cina (l’80% di varietà a polpa bianca e il 30% di quella a polpa gialla). In altri termini ci si attende un valore FOB attorno ai 55 milioni di dollari. Inoltre, un altro aspetto importante da tenere a mente è legato al miglioramento dei rendimenti generali; l’apertura del mercato cinese permetterà infatti una migliore distribuzione del prodotto sui diversi mercati generando approssimativamente 65 milioni di dollari a stagione”.

Chiara Brandi

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