BOLOGNA AWARD, SALUBRITÀ DEL CIBO: PRIORITARIA PER IL 23% DEGLI ITALIANI

Nutrire una popolazione che si appresta a toccare quota 11 miliardi alla fine del secolo: è questa la vera sfida del pianeta. Bologna Award, il Premio Internazionale per la sostenibilità agroalimentare, riparte da qui con la sua 2^ edizione, che si celebra a Bologna sabato 14 ottobre, in un’ideale anteprima del “World Food Day” 2017 (16 ottobre).

Sostenere la ricerca scientifica e tecnologica in tema di sostenibilità agroalimentare, migliorare e ottimizzare la distribuzione del cibo, ridurre l’impatto ambientale e sociale della produzione e distribuzione alimentare, promuovere una nuova e diffusa cultura nel segno dell’educazione alimentare sono gli obiettivi portanti di Bologna Award 2017 Sustainability&Food, ideato e promosso da CAAB Centro Agroalimentare di Bologna con la Fondazione FICO, la Regione Emilia Romagna e il Comune di Bologna, con il sostegno di UNITEC e con il patrocinio del Ministero dell’Ambiente, media partner QN – Il Resto del Carlino, partner tecnico Nomisma Spa. Aspetto peculiare del Bologna Award – International Sustainability and Food Award è che i vincitori, sin dal momento dell’accettazione, si impegnano a donare il valore del premio (8mila euro) in favore di progetti e iniziative di settore sostenibili, durevoli e/o solidali. Le candidature e segnalazioni per l’edizione 2017 di Bologna Award potranno essere inoltrate alla email info@bolognaaward.it entro il 31 agosto 2017. Nelle settimane successive la Giuria si riunirà per selezionare una short list che sarà annunciata entro la fine del mese di settembre. Info www.caab.it

Con l’edizione 2017 Bologna Award introduce la nuova categoria dei “City of Food Masters”, veri e propri testimonial di sostenibilità agroalimentare. Il percorso, a cura della Fondazione FICO per l’educazione alimentare e alla sostenibilità, celebra come suo ‘Master’ 2017 Ibrahim Abouleish, il medico e ricercatore egiziano noto per aver promosso nel suo Paese un’agricoltura che rispetta l’ambiente e offre lavoro attraverso il progetto Sekem, l’azienda biodinamica che offre lavoro a oltre duemila persone e ha saputo trasformare in giardino migliaia di ettari di sabbia. Rispetto della natura, impegno sociale, cura della terra e lotta contro gli sprechi contraddistinguono Sekem. Ibrahim Abouleish, insgnito del Right Livelihood Award per aver creato un modello di business che unisce sviluppo sociale e culturale, sarà premiato a Bologna il 14 ottobre.

caab 1Intanto scopriamo che la sostenibilità è un concetto ampiamente sdoganato per gli italiani ed è entrata negli stili di vita quotidiani. Lo evidenzia l’indagine “Chi ha paura del cibo cattivo? Gli italiani e la sostenibilità”, promossa da Bologna Award – CAAB, Centro Agroalimentare con Fondazione FICO e Fondazione ENPAM, realizzata da Nomisma e presentata in anteprima in occasione del lancio di Bologna Award 2017. L’iniziativa è stata presentata questa mattina a Roma.

Cosa vuol dire “sostenibile” per gli italiani? È un termine riferito all’ambiente e alla sua salvaguardia secondo 4 italiani su 10 (39%) o piuttosto alla tutela della salute secondo il 23%. Ma c’è anche chi lo mette in relazione con la biodiversità (15%), con il cibo della tradizione (8%) e persino con l’economia (5%). In ogni caso, la parola sembra entrata nell’uso comune: il 25% degli italiani – 1 su 4 – si dichiara molto ferrato sull’argomento; il 58% la conosce anche se non si sente abbastanza informato sul tema e solo il 18% dichiara di ignorarne il significato. Preoccupazione per la sostenibilità? Fra gli italiani sembra molto diffusa: sommando la paura per i danni all’ambiente (13%) e alla salubrità del cibo (10%) il dato del 23% è secondo solo alla preoccupazione degli italiani per lavoro/disoccupazione (31%) e precede la preoccupazione per il terrorismo (19%), l’immigrazione (14%) e l’incertezza del clima politico (7%).

produzione agricola sostenibileCome promuovere e potenziare la sostenibilità alimentare? Su questo punto i politici non sembrano dare affidamento agli italiani: si aspetta qualcosa da loro solo 1 italiano su 4, il 24% Ma un altro 24% preferisce fare da se’ e attivarsi in prima persona, mentre per il 27% è meglio confidare nell’industria alimentare (27%) o nell’agricoltura (17%). Soprattutto, la sostenibilità si conquista nel quotidiano con gli stili di vita e le scelte responsabili fatte personalmente: lo dichiara ben il 74% degli italiani rispetto alla tutela dell’ambiente e il 67% rispetto a una crescita economica sostenibile che passa dalle scelte di ogni giorno negli acquisti. Prima di aprire il portafoglio l’occhio va innanzitutto all’origine italiana (41%) e poi alla qualità della materia prima (39%). Il 14% dichiara di farsi influenzare dall’impatto calorico degli alimenti e il 5% si fa guidare dalle caratteristiche del processo produttivo, nel momento dell’acquisto.

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