FRANCESI PIÙ FORTI CON L’ARRIVO DI GRAND FRAIS: UN ALTRO SEGNO DEL MERCATO CHE CAMBIA

Napoleone diceva che gli inglesi sono un popolo di bottegai. Per la solita nemesi oggi vediamo che sono invece i francesi a primeggiare nel mondo con loro catene di distribuzione al dettaglio. Catene che, proprio come Napoleone, vedono l’Italia come uno dei primi obiettivi per una ‘invasione’. E’ notizia di questi giorni che è in arrivo la prima apertura di Grand Frais in Italia (per la cronaca: a Belnasco, in provincia di Torino). Grand Frais è una catena specializzata in prodotti freschi di alta qualità, con un format che ricorda i tradizionali mercati coperti  – superficie media circa 1.000 metri quadri.  Per me Grand Frais è una tappa obbligata tutte le volte che passo dalla Francia da quando diversi anni fa me lo indicò il grande Daniele Tirelli, uno che di punti vendita se ne intende. Il format dei negozi è sicuramente accattivante, ma la cosa che colpisce di più è l’assortimento e la qualità dei prodotti. Qui siamo a livelli stellari, devo dire difficilmente ritrovabili in Italia. Certo che la cultura gourmand ha le sue radici proprio in Francia, anche se nel nostro Paese non mancano i casi di negozi che puntano tutto sulla qualità – si pensi all’arci famosa (e in forte espansione internazionale) Eataly oppure alla troppo poco replicata esperienza dello straordinario Eat’s a Conegliano.

Grand Frais è riuscito però a organizzare su grande scala l’alta gamma dei freschissimi – a partire dall’ortofrutta. Non è un’idea nuova: i pionieri sono come al solito negli USA.  Si pensi al famoso WholeFood e a catene come per esempio The Fresh Market o Garden of Eden. Tutte insegne che andrebbero studiate con grande attenzione dai distributori italiani. Il mercato si sta infatti divaricando sempre di più anche in Italia: da una parte l’alta qualità, dall’altra i prezzi bassi. Grand Frais ha oggi 184 punti vendita in Francia ma anche in Belgio e Spagna e ora approda in Italia.  E c’è da scommettere che i Napoleonidi – come, ahimè, in tanti altri settori – si impegneranno non poco nello Stivale.

Duccio Caccioni

opinionista

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