TRENTINO SEMPRE PIÙ “SOSTENIBILE”: IN 5 ANNI LA FRUTTICOLTURA BIO ARRIVERÀ A 800 ETTARI

Apot, l’Associazione Produttori Ortofrutticoli Trentini, ha presentato il primo Bilancio di Sostenibilità del Sistema Ortofrutticolo Trentino, dopo due anni di attenta raccolta di dati e analisi sul territorio. Un documento che è di fatto la lente di ingrandimento su un comparto che, grazie alla lungimiranza e all’impegno coeso dei produttori trentini, funziona già da anni come modello di Sostenibilità per molte altre aree vocate all’agricoltura di tutta la nostra nazione, ma che oggi diventa un volume fruibile e trasparente anche per la comunità.

Ricca di dati, statistiche e testimonianze, questa pubblicazione è suddivisa in quattro sezioni: Ambiente e territorio, Persone e tempo libero, Economia locale, Futuro sostenibile. I risultati che ne emergono delineano un quadro del territorio trentino assolutamente confortante in termini di salubrità dei frutti e di qualità ambientale. Positivo, anche se fino ad oggi poco considerato dalle stesse comunità, il valore creato e distribuito dal sistema ortofrutticolo a favore di migliaia di aziende e di occupati, oltre che nel delicato e quanto mai attuale tema dell’accoglienza dei lavoratori stagionali.

Dai dati emerge che in Trentino ci sono 10.578 ettari coltivati e 7.765 frutticoltori con una superficie media di 1,4 ettari, distribuiti in 30.259 appezzamenti.

Il sistema trentino adotta il 100% di produzione integrata o di produzione biologica. Nell’ambito del sistema dei fitosanitari, le ultimi analisi indicato che il 65% è dato da principi attivi ammessi nel biologico. “Uno sforzo, questo, – ha psiegato Alessandro Dalpiaz, direttore di Apot – per mutuare alcuni aspetti positivi del biologico e un po’ alla volta integrarli nel sistema produttivo integrato”.

Nella regione sono 400 gli ettari di frutticoltura bio. Grazie però a nuovi progetti il biologico potrà arrivare a nell’arco di 4 o 5 anni a 700 o 800 ettari, rappresentando quindi il 7 – 8% della superficie melicola del Trentino.

“Il sistema frutticolo trentino ha deciso non solo di confermare il proprio impegno verso il territorio, l’ambiente e le persone, ma di aumentarlo e comunicarlo. – ha dichiarato Ennio Magnani Presidente di APOT – Domani dovremo vendere i nostri prodotti ad un prezzo che inglobi anche una parte della ‘sostenibilità’, valore che in maniera inequivocabile siamo chiamati a rispettare. La sostenibilità, nelle sue componenti economica, ambientale e sociale è nota come concetto, ma tutto va arricchito con la capacità di dialogo che l’agricoltore trentino ben conosce, frutto di decenni di maturazione nel contesto cooperativo che ci ha portati ad essere una realtà avanzata e riconosciuta nel mondo.
Nell’epoca delle “breaking news” e dei “tweet” di poche parole, la pazienza e lo sforzo nella ricerca di dialogo sono forse nuovi valori aggiunti per l’agricoltura, settore che è definito ‘primario’ proprio per la capacità di creare valore dal nulla”.

“Spiegare alla collettività l’impegno passato ed i progetti futuri della nostra categoria crediamo sia un passaggio obbligato per poter affrontare e attraversare questi anni di difficoltà generale, sia dal punto di vista economico che da quello sociale, dove è sempre più evidente una sofferenza ambientale che richiama l’attenzione di tutti – conclude Alessandro Dalpiaz, Direttore APOT. Proprio in questa difficoltà vogliamo indicare una strada ben delineata e incontrovertibile, quella della sostenibilità, intesa come risposta coerente e possibile ai mutamenti naturali del territorio; attraverso il dialogo ed il confronto, se basati sul necessario rispetto, i problemi ambientali possono diventare campo di progettualità, e di merito, del sistema e del percorso della collettività trentina”.

 

Scarica qui il bilancio 2016 del Trentino Frutticolo Sostenibile

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