MONDO DISCOUNT. SORPRESA EUROSPIN: GUARDA ALL’AMERICA

Forti movimenti tellurici in vista nel settore discount in Italia. Mentre Aldi sta completando le operazioni di sbarco nel nostro Paese con la costruzione del suo Centro Logistico nei dintorni di Verona,  Dico-Tuodi conferisce il mandato di vendita della catena (400 negozi – 600 milioni di euro di fatturato) con grande preoccupazione dei 4.000 dipendenti e dei fornitori.

 

Gestire i discount è in effetti roba da specialisti, lo sanno bene i tedeschi che  con Aldi e Lidl  stanno colonizzando mezzo mondo. Per esempio nel mercato inglese Aldi sta scalando la classifica dei distributori al dettaglio ed è oramai entrata fra le “Big Five” polverizzando la catena Morrison, che passa al sesto posto. In cantiere, da qui a un anno, Aldi prevede peraltro un numero esorbitante di aperture.  Lidl sta invece per entrare nel mercato statunitense, con 80 aperture a breve  in Noth Carolina, North Dakota e Virginia.

 

Specialisti non si nasce ma si diventa: lo dimostra – deo gratias,  finalmente una buona notizia – una catena italiana:  Eurospin.  La catena veronese è divenuta la prima catena discount del Bel Paese con 1.100 negozi ed ha già (caso raro nel panorama italiano) una esperienza estera nella pur vicina Slovenia. Ora pare che anche Eurospin accarezzi l’idea di entrare nel promettente mercato americano. Sarebbe una bellissima cosa non solo per la distribuzione italiana, storicamente pigra e neghittosa a muoversi  internazionalmente,  ma anche e soprattutto per il nostro sistema produttivo. Sarebbe bello che anche i consumatori statunitensi meno spendaccioni possano rifornirsi (Trump permettendo)  dei meravigliosi prodotti tricolori senza aprire un mutuo.  Le catene distributive sono il principale ambasciatore della produzione del Paese di origine, lo dimostrano i fatti. Noi allora facciamo il tifo.

Duccio Caccioni

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